Onu, Mattarella avverte: “Rafforzare il disarmo nucleare, inaccettabili allusioni all’uso di armi di distruzione di massa”
Il Capo dello Stato rinnova l'impegno contro la criminalità organizzata e sottolinea il ruolo storico dell'Italia nelle Nazioni Unite
Il discorso di Mattarella all’Onu: appello per il disarmo e la non proliferazione: "Inaccettabili allusioni alle armi di distruzione di massa"
In un discorso pronunciato oggi a Vienna, presso le Nazioni Unite, il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ha sottolineato l'importanza cruciale dell'ONU come garante della pace internazionale, pur riconoscendone i limiti imposti dagli Stati membri. "L'ONU può adempiere al suo mandato di garante della pace internazionale solo se gli Stati che ne fanno parte le consentono di farlo", ha dichiarato Mattarella, aggiungendo che "le Nazioni Unite restano, pur con tali limiti, uno straordinario, insostituibile strumento di pace e di stabilità, che sarebbe irresponsabile indebolire".
Nel suo intervento, il Capo di Stato italiano, ha affrontato con fermezza il tema delle armi nucleari, definendo "inaccettabili" le allusioni all'impiego di armi di distruzione di massa che emergono in questa fase storica. "C'è l'esigenza di rafforzare – e non demolire – l'architettura relativa al disarmo e alla non proliferazione delle armi nucleari", ha affermato Mattarella, evidenziando la necessità di procedere con urgenza su questo fronte per prevenire escalation pericolose e preservare la sicurezza globale.
Mattarella ha poi rinnovato l'impegno collettivo contro la criminalità organizzata, dichiarando: "Oggi, qui, a Vienna, rinnoviamo solennemente il nostro impegno contro la criminalità organizzata. Si tratta di una comune responsabilità morale che appartiene e deve unire la comunità internazionale nel suo insieme".
Infine, il Presidente ha ripercorso il legame storico tra l'Italia e l'ONU, ricordando come, nello stesso periodo in cui nasceva l'organizzazione internazionale, l'Italia adottasse la sua Costituzione repubblicana nel 1948. "In quel testo i padri Costituenti italiani, con grande lungimiranza, indicavano espressamente la strada per una partecipazione italiana alle organizzazioni internazionali", ha spiegato Mattarella, ricordando che i valori della Carta costituzionale coincidono con quelli della Carta di San Francisco e della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo. Grazie a queste basi, l'Italia poté accedere alle Nazioni Unite nel 1955, lo stesso anno dell'Austria, e da allora si è distinta come protagonista di campagne per la promozione di valori universali, ospitando sul suo territorio importanti strutture dell'ONU.