Meloni anticipa che ci sarà il taglio delle tasse per il ceto medio in manovra. Ok a Salvini per gli affondi contro Macron
Il senso politico dell'intervento della premier al Meeting
Piena sintonia tra la premier e il segretario della Lega, ma sulle tasse prevale la linea di Forza Italia e del vice del Mef Maurizio Leo
"Abbiamo avviato la riforma dell'Irpef, ora è tempo di fare di più e concentrare la nostra attenzione sul ceto medio". E' il punto chiave del discorso della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il primo nella sua storia, al Meeting di Comunione e Liberazione di Rimini. La traduzione delle parole della leader di Fratelli d'Italia è che nella prossima Legge di Bilancio per il prossimo anno ci sarà - come richiesto da mesi a gran voce da Forza Italia e ribadito pochi giorni fa ad Affaritaliani dal responsabile economico azzurro Maurizio Casasco - la riduzione dell'aliquota Irpef dal 35 al 33% per i redditi fino a 60mila euro lordi all'anno.
Le parole della premier tolgono ogni dubbio, come spiegano fonti di FdI. Il taglio delle tasse (finalmente) per il ceto medio nella manovra verrà prima di ogni altro provvedimento, anche della detassazione di straordinari, lavoro nei festivi e premi o nuova rottamazione. Una misura che metterà nelle tasche del cosiddetto ceto medio più di mille euro all'anno. Misura voluta non solo da Forza Italia ma anche dal vice-ministro dell'Economia Maurizio Leo, esponente proprio del partito della presidente del Consiglio. Altro punto chiave dell'intervento di Meloni a Rimini è un'omissione.
Nessuna - come ha scritto nei giorni scorsi Affaritaliani - condanna e nemmeno censura o presa di distanza dal vicepremier leghista Matteo Salvini per i durissimi attacchi al presidente francese Emmanuel Macron (in dialetto milanese 'attaccati al tram e vai tu in Ucraina a combattere con elmetto e fucile').
D'altronde - come fanno sapere fonti del Carroccio - "Salvini e Meloni si sono sentiti anche oggi, per salutarsi nel giorno della loro visita al Meeting di Rimini e hanno convenuto sulla necessità di proseguire con determinazione sulla strada del rilancio infrastrutturale dell’Italia, dedicando massima attenzione a un nuovo e rilevante piano casa. Salvini e Meloni non si sono salutati di persona solo per problemi di agenda, alla luce della visita a San Patrignano della premier e del programma di Salvini che visiterà gli stand prima del panel delle 15".
Traduzione: piena sintonia tra la premier e il segretario della Lega. E infatti quei silenzi di Meloni sugli affondi pesanti contro l'inquilino dell'Eliseo stanno a significare che, in fondo in fondo, nonostante i toni "eccessivi", a Palazzo Chigi quei siluri diretti verso Parigi e il suo traballante presidente - vista la situazione politica interna francese - non sono affatto dispiaciuti.
Due, insomma, i punti chiave dell'intervento, con tanto di ovazione, di Meloni al Meeting di Rimini: ci sarà il taglio delle tasse per il ceto medio dal primo gennaio 2026 (fino a 60mila euro) e nessuna presa di distanza di Salvini per gli attacchi contro Macron. Silenzio assenso? Forse è troppo, ma quantomeno nessuna censura e nessuna smentita o rettifica. E a Parigi sono attenti alle parole. Anche a quelle non dette.
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