Vaticano capitale della (possibile) pace in Ucraina. E cattolici con il Centrodestra sul fine vita. Il senso dell'incontro di Meloni con il Papa e con Parolin
Nella delegazione anche Salvini e Tajani, Centrodestra unito
Giorgia Meloni incontra Papa Leone XIV
Alla faccia del fallimento della telefonata di Macron con Putin. E sul fine vita...
Fare di Roma la capitale mondiale della pace (possibile ma non probabile) in Ucraina e conquistare la maggioranza dei voti degli italiani cattolici, che restano comunque una maggioranza dei cittadini. Sono questi gli obiettivi politici della presidente del Consiglio Giorgia Meloni che oggi si è recata in Vaticano, accompagnata dai vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani e dal segretario del Consiglio dei ministri Alfredo Mantovano, per incontrare prima Papa Leone XIV e poi il Segretario di Stato della Santa Sede. cardinale Pietro Parolin.
Sul fronte internazionale la telefonata di due ore abbondanti tra Emmanuel Macron e Vladimir Putin è stata un sostanziale fallimento. Il presidente francese, sempre più debole in patria che cerca visibilità internazionale con iniziative autonome ed estemporanea, non ha ottenuto nulla dallo zar di Mosca. E poteva finire solo così. Il Cremlino non accetterà mai una pace senza concessioni territoriali da parte di Kiev.
D'altronde Volodymyr Zelensky non ha mai implementato davvero gli accordi di Minsk e non ha mai concesso autonomia piena alle regioni a stragrande maggioranza russa nell'est dell'Ucraina ed ecco perché, secondo la Russia, è nata l'invasione militare. Senza contare che la maggioranza dei cittadini della Crimea si sente russa e non ucraina. Macron ha provato a riprendersi la scena, ma - come al solito - ha fallito.
Fonti di governo ai massimi livelli, spiegano ad Affaritaliani.it che Meloni, sempre ben consigliata dalla sorella Arianna, abbia discusso con il Pontefice un piano - in piena intesa con Donald Trump con il quale la premier tiene contatti frequenti soprattutto grazie al vicepresidente Usa, il cattolico JD Vance - è quello di rilanciare il Vaticano, e quindi la capitale d'Italia, come unica sede al mondo per tenere colloqui veri e costruttivi, non quelli inutili in Turchia, per arrivare alla fine del conflitto in Ucraina.
Lo stop del Pentagono ad alcune forniture di armamenti a Kiev è un chiaro segnale: la Casa Bianca vuole la pace e Zelensky deve capire che concessioni territoriali a Mosca vanno fatte. Punto. Non ci sono alternative. I buoni rapporti tra il Papa e Kirill, al secolo Vladimir Michajlovic Gundjaev, il patriarca della chiesa russa vicinissimo a Putin, sono utilissimi per facilitare il dialogo e la possibilità di far finire il conflitto.
La presidente del Consiglio ha sempre sostenuto l'Ucraina ma ora bisogna prendere atto della realtà e cioè che da parte di Kiev servono concessioni territoriali altrimenti le bombe continueranno a cadere. Con tutta la cautela del caso, ma con l'appoggio del tycoon Usa, Meloni avrebbe concordato con Papa Leone XIV di spingere per tenere proprio in Vaticano i colloqui decisivi per la pace in Ucraina. E la Santa Sede non fa parte della Corte Internazionale Penale (CPI) e quindi Putin potrebbe andare in Vaticano serenamente senza rischiare l'arresto.
Sul fronte della politica interna, invece, in pieno accordo la con la Lega e Forza Italia, la leader di Fratelli d'Italia ha voluto che in Parlamento arrivasse un testo sul fine vita che prevedesse esplicitamente l'obbligo di cure palliative come condizione necessaria per accedere al suicidio assistito. Una clausola (eufemismo perché si tratta di un punto chiave) che ha scatenato l'ira delle opposizioni ma che piace molto alla Conferenza Episcopale Italiana (CEI) e che la premier ha illustrato a Parolin con il sostegno pieno di Salvini e Tajani.
Quindi, in definitiva, la missione (per modo di dire) in Vaticano di Meloni è stata un pieno successo. Roma capitale mondiale per la (possibile) pace tra Ucraina e Russia, alla faccia dei fallimenti di Macron, e pieno appoggio dei vertici cattolici alle politiche del Centrodestra su un tema chiave come il fine vita.
LA NOTA DI PALAZZO CHIGI
Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si è recata oggi in visita ufficiale da Sua Santità Leone XIV. Il Presidente Meloni è stata ricevuta in udienza dal Santo Padre nella Biblioteca privata del Palazzo Apostolico. Al termine del colloquio, il Presidente Meloni ha consegnato in dono al Papa una veduta seicentesca della Chiesa dei Santi Domenico e Sisto e dell’antico monastero domenicano che ospita l’Angelicum, la Pontificia Università “San Tommaso d’Aquino” dove Leone XIV ha compiuto un tratto significativo della sua formazione.
Nella delegazione italiana erano presenti i Vicepresidenti del Consiglio, Antonio Tajani e Matteo Salvini, e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano.
Il Presidente del Consiglio ha successivamente incontrato il Segretario di Stato di Sua Santità, Cardinale Pietro Parolin, e il Segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali, Mons. Paul Richard Gallagher. Nel corso dell’incontro, nell’ambito degli ottimi rapporti tra l’Italia e la Santa Sede, sono state affrontate questioni internazionali e di carattere bilaterale.
Il Presidente Meloni ha ribadito l’apprezzamento per l’impegno della Sede Apostolica per la pace in Ucraina, a Gaza e in tutte le aree di crisi. Il Presidente del Consiglio si è inoltre soffermato sull’importanza della libertà religiosa e sulla tutela delle comunità cristiane in Medio Oriente, che hanno sofferto le conseguenze delle crisi e dell’instabilità dell’area.
È stata infine condivisa l’ottima collaborazione con le organizzazioni cattoliche religiose per la cooperazione in Africa, nell’ambito del Piano Mattei.