Regionali Veneto, Zaia non sarà nel simbolo della Lega. Meloni lo ha preteso da Salvini per dare l'ok a Stefani

Diktat netto e chiaro della premier al suo vice. Inside

Di Alberto Maggi
Politica

Si allontana così il possibile sorpasso in Veneto della Lega su Fratelli d'Italia

Colpo di scena alle elezioni regionali in Veneto. Secondo quanto Affaritaliani è in grado di rivelare, nel simbolo della Lega sulla scheda elettorale a fine novembre non ci sarà il nome di Luca Zaia, come invece era stato annunciato da settimane dai vertici del Carroccio.

Mettere il nome di Zaia, visto che una sua eventuale lista era quotata dai sondaggisti circa il 15%, avrebbe molto probabilmente consentito alla Lega di superare Fratelli d'Italia e di tornare primo partito del Veneto, ridimensionando così le richieste del partito della premier sui posti in giunta dopo il voto dall'esisto scontato. 

Ma che cosa è successo? Durante il vertice decisivo di mercoledì pomeriggio a Palazzo Chigi è stata Giorgia Meloni a pretendere espressamente dal vicepremier e leader del Carroccio Matteo Salvini che non ci sarebbe dovuto essere il nome di Zaia sul simbolo della Lega.

In caso contrario, la presidente del Consiglio non avrebbe dato il via libera alla candidatura unitaria del Centrodestra di Alberto Stefani, segretario della Liga Veneta e vice-segretario federale. Malumori ovviamente tra i leghisti fedelissimi del Governatore più amato d'Italia che, a questo punto, non è chiaro se sarà ancora in campo come capolista della Lega. 

Difficile pensare che Meloni sia addirittura arrivare a mettere il veto sul suo nome come candidato al Consiglio regionale, ma tutto può essere. Compreso anche che, vista la delusione per il mancato nome sul simbolo con il Leone di San Marco, sia lo stesso Zaia a decidere per un passo indietro. Fatto sta che Meloni si è imposta con Salvini in modo deciso e netto: "o mi assicuri che togli la scritta Zaia dal simbolo del tuo partito o niente ok a Stefani". E così ha vinto il diktat della premier.

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