Metsola pronta a un patto con le destre in Parlamento in cambio della riconferma nel 2027. Rumor
Sarebbe l’ennesimo colpo alla maggioranza che ha votato la Von der Leyen, e potrebbe creare certamente nuovi problemi alla presidente della Ue...
Metsola pronta a un patto con le destre in Parlamento in cambio della riconferma nel 2027
La voce circola da un po’ nei corridoi di Bruxelles e nelle cene riservate tra alti funzionari del parlamento europeo. C’è chi la considera una semplice indiscrezioni senza alcun valore né fondamento, altri invece cominciano a prendere sul serio la notizia che è stata rilanciata qualche settimana fa dal quotidiano belga Le soir, e ripresa da Euractiv ( giornale molto dentro alle cose che riguardano la politica di Bruxelles).
Secondo queste voci insomma il gruppo parlamentare dei patrioti, gruppo della Lega e del partito del premier ungherese Viktor Orban, avrebbe fatto un ‘offerta alla presidente del parlamento europeo Roberta Metsola, un maggior aiuto in cambio del loro appoggio ad uno storico terzo mandato della presidente di Malta nel 2027. La cosa certa è quella che effettivamente l’attuale presidente del parlamento europeo, sarebbe da tempo lavorando diplomaticamente per arrivare ad ottenere una rielezione nel 2027, quando scadrà il suo mandato.
Meno sicuro il fatto che stia in trattative con la destra estrema, che sembra ave ritrovato nuova linfa dopo il voto di due giovedì fa, quando insieme ai conservatori ed ai popolari e senza le sinistre e i centristi, sono riusciti a fare passare alcuni provvedimenti sulla semplificazione delle direttive sugli obblighi di due diligence e reportistica ambientale per le aziende.
Un risultato come detto storico, non solo perché era la prima volta che tutte le destre votavano compatte, ma anche perché ha rappresentato una sorta di riabilitazione dei partiti di destra che erano sottoposti da dieci all’assurdo sistema che aveva imposto loro il cordone sanitario, che in partica impediva agli esponenti della destra di ricoprire incarichi di responsabilità all’interno del parlamento europeo.
Ora invece le destre hanno nuovamente assunto un ruolo importante è di questo devono dire grazie a Giorgia Meloni e al gruppo dei conservatori, che sotto l’abile guida di Raffaele Fitto, nei suoi nove anni al Parlamento europeo, sono diventati un potenziale alleato dei popolari ed un gruppo credibile ad affidabile all’interno dell’emiciclo di Bruxelles. Ed ora le destre (anche i conservatori sarebbero d’accordo a confermare la Metsola) sarebbero disposti a votare un tris della Metsola in cambio di maggiore attenzione alle loro proposte. Ma questo sarebbe l’ennesimo colpo alla maggioranza che ha votato la Von der Leyen, e potrebbe creare certamente nuovi problemi alla presidente della Ue. In base a un presunto “gentleman’s agreement”, infatti, tra il Partito Popolare Europeo (PPE) di Metsola e i socialisti, questi ultimi avrebbero diritto a nominare il prossimo presidente del Parlamento per un mandato di due anni e mezzo all’inizio del 2027.
Ma, dato il declino dei socialisti, reduci da una serie di sconfitte elettorali in tutta Europa, il PPE potrebbe candidare Metsola per un terzo mandato. Per attenuare il colpo ai socialisti, il PPE potrebbe consentire ad António Costa, presidente socialista del Consiglio europeo, di restare in carica per un mandato completo di cinque anni, secondo fonti informate sulla vicenda. Il regista dell’operazione è ovviamente lui, Manfred Weber, il potente presidente dei popolari europei, che vuole la rielezione di Metsola per rafforzare il suo potere alla guida del Ppe. Ed anche per questo sta cercando anche di aprire alle destre su alcuni provvedimenti, per sganciarsi da una maggioranza che negli ultimi cinque anni lo ha visto soccombente con socialisti e verdi. "Non abbiamo escluso di dare a Metsola un terzo mandato, ma dipende", ha dichiarato Vistisen in un'intervista nel suo ufficio parlamentare a Bruxelles. "Se facciamo parte di un accordo per ottenere un terzo mandato a Metsola, significa che vogliamo la nostra rappresentanza nell'Ufficio di presidenza", ha detto ad Euractiv due giorni fa il deputato danese dei Patrioti, Anders Vistisen.
L'Ufficio di Presidenza è l'organo decisionale amministrativo del Parlamento, composto da 14 vicepresidenti, cinque questori e il presidente. Essere presenti in Aula darebbe ai Patriots una concreta possibilità di iniziare a collocare i direttori in posizioni importanti e di spostare il Parlamento più a destra dall'interno. Insomma si tratterebbe di un deciso cambio di paradigma, che certamente però darebbe la stura a polemiche da parte di socialisti e verdi, le cui conseguenze potrebbero essere devastanti per la stessa tenuta della maggioranza.
Ma d’altra parte nel caso Metsola non venisse eletta, sarebbe chiaramente una grana in più per Weber che vedrebbe il potere quasi assoluto all’interno del gruppo, minacciato da una personalità così forte ed autorevole. Ma i socialisti non sembrano intenzionati a cedere su questo punto, Ed ecco che allora potrebbero essere utilissimi gli 84 voti dei Patrioti per la riconferma della maltese, oltre a quelli di Ecr e magari anche di qualche liberale di Renew, che già più volte si è schierato con le destre in alcune votazioni. Ecco allora che se si verificasse anche questo scenario potrebbero suonare profetiche le parole che disse l’eurodeputato Ecr, Carlo Ciccioli, un anno fa “In quasi tutti i Paesi europei tira un vento di destra, serve una destra che ha radici profonde, rassicurante, affidabile, che possa cambiare le cose".