Nato, Letta vuol fregare il posto a Renzi: il leader Iv teme la disoccupazione
Se Letta ha avuto di queste idee, non potevano che irritare il fiorentino che come piano b, qualora trombato alle elezioni, puntava proprio a quel posto
Letta e Renzi puntano alla segreteria della Nato: il leader di Iv teme l'avvicinarsi della disoccupazione
"Ho sentito che Letta ambisce alla segreteria generale della Nato. Se ha questa capacità strategica, tempo sei mesi i russi arrivano in Portogallo". Così ha esordito quel mattacchione di Matteo Renzi, leader di Italia Viva, mentre si trovava al festival di Pietrasanta “La versiliana”.
La tagliente e salace battuta non è certo passata inosservata nel Partito democratico e infatti, poco dopo, Andrea Romano si è in fretta messo i pantaloni mimetici sopra gli slip da spiaggia ed imbracciata l’artiglieria ha immediatamente sparato ad alzo zero sul suo ex segretario con quale, invero, andava una volta molto d’accordo quando era potente (Renzi, non Romano).
"Capisco che Renzi sia in campagna elettorale con Calenda e vedo anche che, dopo essere stato segretario del Pd, il suo obiettivo sia quello di colpire solo e soltanto il Pd. Ma anche l’obiettivo politico più irragionevole e il risentimento personale più incontrollato non giustificano in alcun modo il livore con cui Renzi si scaglia contro Letta. Il suo commento sui russi che raggiungerebbero il Portogallo se Letta fosse segretario generale della Nato entra di diritto nella top ten delle frasi più squallide e infelici di questa campagna elettorale”.
In effetti se Letta ha avuto di queste idee non potevano che irritare il senatore fiorentino che come piano b, qualora risulti trombato alle elezioni, ha proprio quello di cercare usbergo come segretario generale della Nato. Ed infatti la cosa è risaputa e Renzi è dai tempi belli e peppinelli delle cene con Benigni e consorte alla Casa Bianca con Obama che ci prova.
Poi arrivò quel rude omaccione repubblicano di Donald Trump e tutto fu messo nel surgelatore. Ora che i democratici di “Sleepy Joe” sono tornati, Renzi ha tirato un sospiro di sollievo. Tuttavia, questa idea deve essere appunto venuta pure a Letta Nipote e se le cose si mettono male in Italia l’ipotesi Nato non è certo malvagia. Quindi i due si ritrovano, eterni duellanti, a competere per lo stesso posto. Ma gli equilibri di potere sono ora cambiati.
E i democratici Usa, da cui dipende per intenderci la nomina, è difficile che non rispettino la gerarchia e il posto, nel caso, lo danno certamente a Letta perché comunque è un parigrado di una grande nazione alleata. Questo ha gettato nel più cupo sconforto il rignanense che vede avvicinarsi lo spettro della disoccupazione e con lui tutta la banda che lo ha seguito dal Pd, a cominciare da Luciano Nobili che una volta giocava a bigliardino con Matteo Orfini ed ora rischia di giocarci al baretto sotto casa, tra una gazzosa e un cappuccino sfogliando PortaPortese.