Manovra, Calandrini (FdI): "Nessun nuovo condono edilizio. Soluzione equilibrata per i dividendi delle holding"
Presidente della Commissione Bilancio del Senato, l'uomo chiave
Nicola Calandrini
"La nostra attenzione alla solidità dei conti pubblici è indice di serietà e pragmatismo, ma la stabilità politica è altrettanto decisiva"
“La cornice da cui dobbiamo partire è molto chiara: qualsiasi modifica alla Legge di Bilancio dovrà avere piena copertura finanziaria, o prevedere maggiori entrate o minori spese. Alcune proposte, come quella relativa alla tassazione dell’oro, si muovono nella direzione di garantire nuovi introiti, ma dovremo comunque valutarne con precisione l’impatto sulle casse dello Stato". Lo afferma ad Affaritaliani Nicola Calandrini, presidente della Commissione Bilancio del Senato ed esponente di Fratelli d'Italia.
"Per quanto riguarda la procedura, domani scadono i termini per la presentazione degli emendamenti segnalati da parte dei maggiori gruppi parlamentari, mercoledì per i gruppi minori. Come presidente della Commissione valuterò innanzitutto l’ammissibilità dei segnalati e poi, progressivamente, quella dell’intero fascicolo, che contiene quasi seimila emendamenti. L’auspicio è di riuscire a chiudere questa prima fase sui segnalati entro la giornata di venerdì. A seguire ci saranno incontri politici tra governo e gruppi parlamentari, mentre il Ministero dell’Economia predisporrà le istruttorie sugli emendamenti".
"Successivamente - spiega Calandrini - procederemo all’illustrazione in Commissione e alla ricezione delle valutazioni tecniche del Mef, dando naturalmente la possibilità ai gruppi di sostituire gli emendamenti che dovessero risultare inammissibili. L’obiettivo è chiaro: nella prima settimana di dicembre vogliamo arrivare al voto in Commissione sugli emendamenti che avranno ottenuto istruttoria positiva, così da consentire l’approdo in Aula entro lunedì 15 dicembre".
"Inoltre desidero anche fare chiarezza sul tema che è stato impropriamente definito 'condono'. Non si tratta in alcun modo di un nuovo condono edilizio. L’emendamento interviene esclusivamente per eliminare una discriminazione che si protrae da ventitré anni. Riguarda soltanto coloro che, nel 2003, avevano già presentato domanda di sanatoria e versato gli oneri previsti. Se la pratica soddisfa i requisiti stabiliti dalla legge vigente all’epoca, si chiede semplicemente di poter concludere un iter rimasto bloccato. Non vi è dunque alcuna possibilità di sanare abusi successivi a quella data, né di aprire nuovi spazi per ulteriori regolarizzazioni", spiega il presidente della Commissione Bilancio del Senato.
"Per quanto riguarda invece l’articolo 18 relativo alla tassazione dei dividendi delle holding, abbiamo valutato attentamente la questione e c’è la volontà di individuare una soluzione equilibrata. Naturalmente ogni intervento dovrà garantire le coperture necessarie, perché si tratta di una misura che avrebbe un impatto significativo sui saldi di finanza pubblica. In tutto questo un ruolo di primo piano lo gioca la credibilità di questa nuova manovra, frutto di un governo tra i più stabili della storia repubblicana", spiega.
"La nostra attenzione alla solidità dei conti pubblici è indice di serietà e pragmatismo, ma la stabilità politica è altrettanto decisiva. E non lo facciamo per compiacere le agenzie di rating, bensì per tutelare l’economia reale. In un contesto internazionale segnato da tensioni e incertezze, un governo stabile attrae investimenti stranieri, favorisce la crescita e crea posti di lavoro. È su questo che stiamo lavorando: responsabilità sui conti, chiarezza nelle misure, confronto parlamentare e una guida solida, rappresentata dal governo Meloni, che sta dando sempre più credibilità al Paese", conclude Calandrini.
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