Padre Maurizio Raimondo, dal recupero del reo all'inclusione degli ultimi. Il Vangelo si fa strada
Giornalista e scrittore, teologo e politologo, molto noto alle cronache per il suo impegno verso i poveri e i più deboli
"Cristo disse: io sono venuto a portare la spada. Da primo vero rivoluzionario della Storia, egli ha dato l'esempio con la sua vita per sconfiggere i pregiudizi e le ipocrisie"
Siamo in periodo post-natalizio, la fine del'anno si sta avvicinando ed è tempo di riflessioni e bilanci. Stiamo vivendo in una società sempre più complessa e dove c'è sempre meno spazio per l'inclusione degli ultimi.
Ne parla padre Maurizio Raimondo, giornalista e scrittore, teologo e politologo, molto noto alle cronache per il suo impegno verso i poveri e i più deboli. Egli infatti è il fondatore della Congregazione Ecumenica Religiosa “Gli Operai di Maria”, accreditata presso l'Uepe che si occupa di far eseguire le pene alternative alla detenzione come ad esempio i lavori di pubblica utilità, la messa alla prova, così da favorire il reinserimento sociale dei condannati, lavorando a stretto contatto con magistrati, assistenti sociali e Polizia Penitenziaria. Qual e' la sua opinione sul presente?
“Mala tempora currunt. Viviamo in una epoca che ha eletto il transeunte e l'effimero a proprio simulacro votivo, epoca di grandissime contraddizioni e paradossi, dove il verosimile viene prima del vero e dove l'apparire spesso sostituisce l'essere.
E' una epoca di grandissimi egoismi e ipocrisie, dove la “parola” viene usata non per comunicare pensieri, emozioni, concetti, ma troppo spesso per dissimulare e ingannare il prossimo.
Mi ha molto colpito, in tal senso, la vicenda dei bambini di Palmoli, strappati ai propri genitori fingendo che ciò fosse a tutela dei loro diritti e del loro esclusivo interesse, in nome della loro sicurezza anche sanitaria. A parte i campi rom - dove i bambini vengono tenuti in mezzo al fango, in condizioni igieniche deplorevoli, spesso denutriti e in balia della legge della strada, quindi con genitori che non si occupano di loro, della loro educazione, della loro socializzazione e della loro scolarizzazione, ma li inducono a commettere furti ed altri episodi di delinquenza, dovremmo porci il problema del degrado nelle periferie di certe metropoli: come vivono le fasce sociali piu deboli? Da chi viene seguita la loro prole? Come crescono con mamma e papà sempre assenti tutto il giorno nel'intento di trovare i mezzi per sbarcare il lunario? Calcolate che sempre più famiglie italiane, per via della disoccpazione o delle precarie condizioni di lavoro, si trova a non arrivare alla terza settimana del mese. E come campano queste persone? Meno male che ci sono associazioni che praticano la carità e l'inclusività, e danno vita a mense per i poveri. Come ad esempio la Caritas, la Comunità di Sant'Egidio, e nel piccolo anche le nostre comunità che operano principalmente per recuperare il disagio e le dipendenze, ma che non sono insensibili verso chi non riesce a far fronte al piatto di pasta o alla spesa. E che dire degli extracomunitari? Si sono integrati davvero, o rimagon un corpo estraneo, bacino da cui attingere manovalanza a basso prezzo da parte della delinquenza organizzata e non? Vittime indifese della predicazione dei terroristi che fanno leva anche sulle forti diseguaglianze sociali che presenta la società occidentale? Sono tutti temi che dovremmo porci con grande sincerità. E ancora: ci siamo posti il problema della fatiscenza di certe strutture abitative, totalmente insalubri, piene di muffe e calcinacci? Eppure si sta facendo un processo pubblico e la morale ai genitori della casa nel bosco in Abruzzo. Ci rendiamo conto della crescita esponenziale del fenomeno delle baby gang? E piu' in generale del bullismo, praticato anche nelle strutture scolastiche sotto gli occhi increduli e inermi dei professori che non son formati per affrontare adolescenti cosi aggressivi che portano anche coltelli durante l'orario di lezione? Ecco, io credo che chi ha deciso a Palmoli per dividere l'unità di una famiglia dove c'era amore e non odio, comprensione e ascolto e non indifferenza, educazione e non violenza, ha provocato l'infelicità di queste creature e dei loro genitori, ma soprattutto non ha agito secondo saggezza e buon senso del buon padre di famiglia.
Beh direi che Lei don Maurizio non va per il sottile...
A questo punto mi viene da pensare che lei sia critico anche nei confronti della magistratura.
E perche' dovrei andare per il sottile? Cristo disse: io sono venuto a portare la spada. Da primo vero rivoluzionario della Storia, egli ha dato l'esempio con la sua vita per sconfiggere i pregiudizi e le ipocrisie. Anche i magistrati non sono infallibili, quindi non ci vedo nulla di male nel criticare un provvedimento che va contro il buonsenso, contro la logica e contro l'amore.
Cosa c'è dietro secondo Lei?
Non sta a me investigare le ragioni vere di questo paradosso abominevole, ma sicuramente fanno bene tutti coloro che stanno vicini alla coppia in vari modi, chi difendendola anche politicamente, chi denunciando a livello legale, chi non facendo mancare al padre e alla madre il proprio affetto e la propria solidarietà anche con piccoli gesti simbolici.
Questa vicenda comunque deve far riflettere tutti noi sul ruolo che uno Stato deve e può avere rispetto all'individuo e su quali sono i limiti invalicabili che non devono mai essere oltrepassati.
Cosi come deve far aprire un dibattito franco sul ruolo di chi ha il potere di decidere della libertà e della vita di un'altra persona. Son tutti temi che vanno trattati con grande delicatezza ma anche a viso aperto e con determinazione. Le questioni inerenti la giustizia sono quelle piu' sensibili perchè sono cartina di tornasole dell'agibilità democratica di un Paese.
Beh, anche sulla situazione carceraria ci sarebbe molt da dire...
Certamente. Da anni si parla di sovraffollamento, ma alle parole non seguono mai fatti concreti. Con la realtà degli Operai di Maria ci occupiamo da anni di dare una alternativa allo sconto della pena favorendo il percorso rieducativo del reo e il suo reinserimento sociale, come previsto dalla nostra Costituzione. Ma per qualche politico, Cesare Beccaria è purtroppo ancora avanguardia. Prima dell'arrivo traumaticodi Tangentopoli che ha azzerato una intera classe dirigente, c'era l'abitudine di indire un indulto o una amnistia a ridosso di quasi ogni fine di ogni legislatura. Con l'introduzione del giustizialismo spinto nel nostro Paese, c'è stato un brusco cambio di paradigma e oggi la politica ha paura di affrontare queste problematiche per quello che sono perchè teme di perdere consenso elettorale. Il Giubileo 2025 si è aperto con un richiamo forte al tema dei carcerati, peccato che la politica lo abbia volutamente lasciato cadere nel vuoto. Oggi più che mai servirebbe una amnistia, l'ultima è stata indetta oltre 40 anni fa. Servirebbe a ripartire da zero e a ripensare un modello desueto che purtroppo penalizza i più deboli e i più poveri e che non consente quasi mai il recupero del condannato. Ma siamo di fronte ad un tema che divide e non che unisce e che spesso viene usato anche per recuperare consenso elettorale. C'è chi pensa di costruire nuove carceri ma non è quella la risposta al problema. I diritti degli individui e la loro dignità son temi imprescindibili.
Parlando di diritti, Lei è noto per essere molto aperto alle tematiche portate avanti da Lgbt
Credo che si debba avere rispetto dell'amore in tutte le sue sfumature. Chi sono io per giudicare? Certo, non sono affatto favorevole all'esibizione o agli eccessi ma nemmeno è possibile tollerare nel Terzo Millennio forme di discriminazione o ghettizzazione sulla base di preferenze sessuali.
Anche il tema della pace è diventato oggi un tema divisivo.
Direi che alla base c'è anche una questione gnoseologica. Tutti vogliamo la pace. Il punto è cosa si intende per pace e cosa per guerra, cosa per aggressione e cosa per atto terroristico, cosa per accordo e cosa per resa.
La situazione geopolitica internazionale è oggi di una complesistà tale che si presta anche a molte strumentalizzazioni.
Gli unici dati inconfutabili sono: il numero di vittime innocenti che aumentano ogni giorno sia in Ucraina che in Gaza e gli italiani sempre piu' poveri con sanità precaria,ospedali senza macchinari adeguati, liste d'attesa interminabili, posti di lavoro mancanti, aumento del costo della vita con sistematica diminuzione dei servizi, scuole sempre più fatiscenti, Tribunali senza carta per stampare gli atti, cancellerie sguarnite di tutto, e l'elenco potrebbe continuare.
Mi scusi ma non la seguo.
Semplice. Se si guarda a prima del conflitto in Ucraina o della aggressione alla Ucraina a seconda del taglio che vogliamo dare, o meglio ancora a prima degli accordi di Minsk, un dato è certo: c'erano molti capitali che dalla Russia venivano in Italia. Basti pensare agli investimenti immobiliari, alle ville e a castelli acquistati dai russi, alle loro compartecipazioni in aziende e fondi, alle spese per vacanze, ristorazione e moda... oggi tutto questo non è più possibile e c'è stato un impoverimento generale del Paese. E' inutile parlare in politichese. Le prime vittime del conflitto in Ucraina sono gli italiani, compresi gli imprenditori che non possono più esportare o devono inventarsi escamotage per farlo. Inoltre: la coperta è corta. E se si mandano armamenti per difendere gli Ucraini si tolgon soldi alla sanità, al lavoro o ad altri settori. Coi bilanci dello Stato non è possibile fare la moltilicazione dei pani e dei pesci. Se si mette da una parte, si è costretti a togliere dall'altra. E cio' nonostante la capacità di chi ci governa che è stato in grado di portare a casa molte risorse per quanto riguarda il Pnrr. Che comunque son soldi che andranno restituiti. Pena l'ulteriore indebitamento dello Stato.