Pd, Letta sfida la Lega a Vicenza. Ceccanti fuori per far posto a Fratoianni

In programma la direzione dei dem per chiudere la partita delle liste. Casini a Bologna è ormai sicuro, i militanti locali protestano

Politica
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Pd, tanti esclusi eccellenti. Le scelte strategiche del segretario

Le elezioni politiche si avvicinano ed è il momento per i leader di mettere in atto tutte le loro scelte strategiche, sta per scadere il termine per la presentazione delle liste. In casa Pd la partita potrebbe già chiudersi in giornata, con la direzione in programma che dovrebbe chiudere la partita dei candidati per il proporzionale, poi toccherà a Letta blindare alcuni seggi. Una scelta strategica - si legge sul Corriere della Sera - il segretario dei dem l'ha già fatta, candidare se stesso a Vicenza come capolista nel proporzionale della Camera. La logica è quella di "un’incursione nel mondo leghista che ha affondato Draghi", come la definisce Letta stesso. Misurandosi in una città di provincia popolosa ed economicamente vivace in cui — questa è la scommessa dei dem — la Lega potrebbe venire ridimensionata non solo dalla concorrenza a destra di Giorgia Meloni, ma appunto dalla scelta di Matteo Salvini di contribuire a far cadere il governo.

Ma nel giorno della vigilia, - prosegue il Corriere - saltano fuori anche clamorose esclusioni. Come quella (certa fino a ieri sera) di Tommaso Nannicini, senatore uscente, anima socialista del Pd. O del costituzionalista Stefano Ceccanti costretto a cedere il posto, a Pisa, a Nicola Fratoianni di Si. Tra i tasselli che trovano la loro collocazione in casa Pd, anche la candidatura di Pier Ferdinando Casini nel collegio di Bologna, anche se il partito locale tenta di mettersi di traverso. Cinque giovani, tra i 25 e i 33 anni, rappresentativi di correnti diverse, tutti impegnati sui territori: Caterina Cerroni, Marco Sarracino, Paolo Furia, Rachele Scarpa, Paolo Romano. Questa è un'altra delle carte che il segretario del Pd Enrico Letta vorrebbe giocarsi alle elezioni. Dovrebbero tutti essere in posizione eleggibile, anche se nelle ultime ore è partito l’assalto di quanti rischiano l’esclusione e mettono sotto accusa la strategia di Letta.