Pensioni 2026, addio all'uscita anticipata dal lavoro. E ci sono anche tagli. Le ultimissime novità

Previdenza, che cosa cambia con la Legge di Bilancio

Di Sara Barni
Politica

Aumentano ulteriormente i tagli all'anticipo pensionistico per i lavoratori precoci


Nuova stretta sulle pensioni con tagli che colpiscono i lavoratori precoci e usuranti: sono le ultime novità sulla previdenza entrate in manovra, dopo giornate di tensione in Parlamento. 

STRETTA SULL'ANTICIPO. Non si potrà andare in pensione di vecchiaia anticipatamente cumulando gli importi di forme pensionistiche di previdenza complementare. Viene cancellata, infatti, la possibilità, in vigore dal 2025, di computare, su richiesta, anche il valore di una o più rendite di forme pensionistiche di previdenza complementare per il raggiungimento degli importi mensili richiesti per accedere alla pensione di vecchiaia con almeno 20 anni di contributi e se si è pienamente nel regime contributivo. 

TAGLI PER I LAVORATORI PRECOCI E USURANTI. Aumentano ulteriormente i tagli all'anticipo pensionistico per i lavoratori precoci. L'emendamento del governo alla manovra aumenta i tagli di 50 milioni nel 2033 e di 100 milioni dal 2034. Previsti tagli pari a 40 milioni annui dal 2033 anche al Fondo per il pensionamento anticipato per i lavoratori impegnati in mansioni usuranti: così il fondo a disposizione passa da 233 a 194 milioni.

TFR, SI CAMBIA. Si estende la platea delle aziende che dovranno conferire il Tfr al fondo Inps. Nel biennio 2026-2027 quelle che hanno raggiunto i 60 dipendenti dovranno attenersi a questa misura e successivamente lo dovranno fare tutte quelle con 50 dipendenti. Dal 2032 verranno toccate anche quelle più piccole con 40 dipendenti. Torna anche il meccanismo di adesione automatico alla previdenza complementare per tutti i neo assunti che scatterà da luglio. Ci saranno, comunque, 60 giorni per comunicare una decisione diversa. 

DETASSAZIONE CONTRATTI. L'aliquota agevolata per la tassazione degli incrementi contrattuali resta al 5% come previsto in manovra ma riguarderà i redditi fino a 33mila euro e i rinnovi effettuati anche nel 2024 e non solo nel 2025 e nel 2026.
 

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