Puglia, Vendola: "Pd? Consenso estorto nel fango del voto di scambio"

"Collocare la “questione morale” di Enrico Berlinguer tra gli oggetti di antiquariato è stato una colpa imperdonabile". Intervista

Di Alberto Maggi
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Nichi Vendola
Politica

Vendola ad Affaritaliani.it: "Grave, soprattutto per il Pd, non capire quale infezione producesse la legittimazione del trasformismo e il reclutamento di professionisti di un consenso estorto nel fango del voto di scambio"

 

"La genesi di questa crisi potrebbe essere la trama di un romanzo, ha molto a che fare con la fragilità dei partiti, con l’emergere di oligarchie territoriali, con il prevalere di una politica tutta concentrata sulla manovra di giornata, su un tatticismo esasperato, sulla competizione interna a una alleanza - quella progressista - che non può essere solo un cartello elettorale". Con queste parole Nichi Vendola, presidente di Sinistra Italiana ed ex presidente della regione Puglia, intervistato da Affaritaliani.it, commenta le cause della rottura tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle a Bari e in generale in Puglia.

Alla domanda se abbia ragione Schlein a parlare di lealtà che va rispettata o Conte quando afferma che il Pd deve chiudere con cacicchi e capibastone, Vendola risponde: "Potrebbero avere ragione entrambi. Anche se penso che occorre una analisi più ponderata e coraggiosa, diciamo meno propagandistica, sulle ragioni della permeabilità della politica ai più inquietanti fenomeni corruttivi. Occorre una bonifica seria, collocare la “questione morale” di Enrico Berlinguer tra gli oggetti di antiquariato è stato una colpa imperdonabile".

A questo punto la rottura Pd - M5S può essere anche a livello nazionale? "C’è un tifo da stadio in tutto l’establishment contro il cosiddetto “campo largo”, lo vorrebbero subito celebrare come un camposanto: a noi, Sinistra Italiana e Verdi, e a Conte non perdonano il reddito di cittadinanza e il pacifismo. Diciamo che ci è concesso di essere “progressisti”, ma di rito liberista e acriticamente atlantista. Noi invece abbiamo il dovere di insistere, di rendere il nostro campo più ricco di protagonismo sociale e di culture critiche, di costruire nel vivo dei conflitti (di classe, di genere, ambientali) il nostro programma dell’alternativa", risponde il presidente di Sinistra Italiana.

E infine, premesso che spetta alla Magistratura fare piena luce, che cosa pensa delle inchieste che hanno coinvolto il Pd pugliese? "Penso due cose: che il centrosinistra, in un ventennio, abbia cambiato la Puglia e Bari, e che sia stata una vera e bellissima primavera della buona politica. Penso che sia stato grave, soprattutto per il Pd, non capire quale infezione producesse la legittimazione del trasformismo e il reclutamento di professionisti di un consenso estorto nel fango del voto di scambio", conclude Vendola.