"Roma Capitale in vigore entro fine legislatura. Sul premierato la gente ci darà ragione" approvato"
Parla Rampelli (FdI): "La Lega? Era d'accordo nella scorsa legislatura e lo è anche oggi"
"Milano e Venezia beneficeranno della riforma delle autonomie e avranno un ruolo centrale nel rapporto con le rispettive regioni"
"Ce la faremo. Poi ci saranno i referendum confermativi e saranno i cittadini a decidere". Con queste parole Fabio Rampelli, vice-presidente della Camera ed esponente di spicco di Fratelli d'Italia, risponde alla domanda di Affaritaliani se la maggioranza di Centrodestra, oltre alla riforma della giustizia con la separazione delle carriere (e non solo) riuscirà a completare entro la fine della legislatura anche il premierato e gli aggiustamenti dell'autonomia regionale dopo i rilievi della Corte costituzionale.
"Noi stiamo lavorando per modernizzare la nostra democrazia, dando centralità al popolo che potrà decidere localmente e centralmente da chi essere governato, senza alterare le prerogative principali del capo dello Stato né le garanzie costituzionali previste nel nostro sistema. Ma porre un argine a inciuci e giochi di palazzo, a trasformismi e cambi di casacca, a governi tecnici mai scelti dagli elettori è una svolta necessaria per rendere credibile e competitiva l’Italia. Così come la Magistratura deve essere liberata da quei giudici organizzati in correnti che per decenni l’hanno utilizzata con scopi politici. Separazione delle carriere e sorteggio del Csm sono strumenti necessari per far tornare la fiducia nella giustizia italiana"
Alla domanda sul ddl Roma capitale, con la Lega che ha subito rivendicato uno status giuridico speciale anche per Milano e Venezia, Rampelli risponde: "Solo alcuni esponenti della Lega hanno sminuito la portata di una riforma per Roma capitale, non i suoi vertici. Riforma necessaria a tutto il sistema Italia che beneficerà di una capitale dinamica, veloce, attrattiva e più efficiente. Può essere una marcia in più sulla via della rinascita italiana. Si tratta di equiparare Roma alle altre capitali europee, ammettendone la sua assoluta specialità. Milano e Venezia beneficeranno della riforma delle autonomie e avranno un ruolo centrale nel rapporto con le rispettive regioni. Ricordo che Roma Capitale è già nella nostra Costituzione. La trasformazione ulteriore è quella di dargli uno status giuridico autonomo conferendole potestà legislativa. E siccome anche le opposizioni sono d'accordo, a partire dal Pd, Roma Capitale sarà legge e sarà in vigore prima della fine della legislatura, affiancata da una legge ordinaria per accelerarne il funzionamento".
Poi la politica estera con Giorgia Meloni che considera l’estensione dell’articolo 5 della Nato, come garanzia per l'Ucraina dopo un accordo con la Russia, la strada migliore. "È la formula attraverso la quale si può salvare la faccia della Russia evitando la diretta adesione dell’Ucraina alla Nato. Con questa proposta Mosca non si sente minacciata ma, se dovesse attaccare di nuovo, la Nato avrebbe egualmente titolo per intervenire a difesa del popolo ucraino con tutta la sua forza di deterrenza. Una proposta geniale - spiega il vice-presidente di Montecitorio - avanzata dal presidente Meloni su cui Trump e l’Ue si trovano in sintonia. Non è ancora risolto il nodo delle regioni del Donbass e della Crimea, la cui rivendicazione territoriale è stata il motivo dell’aggressione da parte di Putin. Mi auguro che non vengano cedute perché sarebbe un pessimo precedente, si può al contrario immaginare un modello di autonomia simile alle nostre province autonome di Trento e Bolzano. Certo che arrivare in delegazione a Washington con il ministro degli esteri con indosso la maglia del regime comunista sovietico, oltre a rappresentare una provocazione ha anche mostrato la debolezza di una Russia che, regnante Bush e con la strategia di Berlusconi, era a un passo dalla via democratica, dall’integrarsi con l’Ue e la comunità occidentale. Percorso che, finita la tirannia di Putin, dovrà essere ripreso velocemente. L’Europa e la Russia, in epoca di mercati globali, hanno bisogno l’una dell’altra ma questa collaborazione non può prescindere dal rispetto del diritto internazionale, dei diritti umani e politici", conclude Rampelli.
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