Regionali Veneto, Meloni si impunta e vuole De Carlo (FdI). La Lega pronta a correre da sola con la Lista Zaia. Ipotesi Cdx diviso

Sempre più complesso il rebus per la maggioranza. Inside

Di Alberto Maggi
Politica

Luca De Carlo, senatore di Fratelli d'Italia e segretario regionale del partito della premier, ha fatto filtrare sulla stampa locale di essere "fiducioso" di diventare il successore di Zaia come Governatore

Il caso della candidatura del Centrodestra alle elezioni regionali in Veneto sta diventando una difficilissima matassa da sbrogliare per la maggioranza di governo. Ieri, ad Affaritaliani, Flavio Tosi, europarlamentare di Forza Italia ed ex sindaco di Verona con un passato nel Carroccio, ha detto chiaramente che, visti i numeri, l'ultima parola spetta a Giorgia Meloni e che se Fratelli d'Italia vuole la presidenza del Veneto nessuno può impedirglielo.

Ma per la Lega-Liga Veneta, con il Leone di San Marco pronto a sfoderare la spada, è sulle barricate. Per i leghisti il Veneto - come ripete spesso il capogruppo regionale Alberto Villanova - è la Regione, è la linea del Piave. Ma il braccio di ferro continua, tanto che il vertice tra i leader nazionali a Roma non è stato ancora convocato, bloccando così anche le altre candidature (a parte quelle scontate o già decise come nelle Marche, in Calabria e in Toscana). Luca De Carlo, senatore di Fratelli d'Italia e soprattutto segretario regionale del partito della premier, ha fatto filtrare sulla stampa locale di essere "fiducioso" di diventare candidato e, visti i sondaggi, successore di Zaia come Governatore.

Ma la Lega, che ha in campo Alberto Stefani, segretario regionale e vice-segretario federale e che potrebbe anche utilizzare la carta Lorenzo Fontana, presidente della Camera, non molla. E' evidente che De Carlo non si muoverebbe in questo modo se dietro non avesse l'appoggio della presidente del Consiglio, che vuole assolutamente la guida di una regione del Nord. Ed è qui che la coalizione - secondo quanto risulta ad Affaritaliani - potrebbe anche clamorosamente spaccarsi e non presentarsi unita alle elezioni regionali.

Con De Carlo certamente Forza Italia ci sarebbe, ma il Carroccio potrebbe correre da solo, se Meloni si impuntasse, con Stefani appoggiato dalla Lega-Liga Veneta, dalla Lista Zaia (che nei sondaggi da sola vale circa il 15%) e da altre liste civiche che rappresenterebbero artigiani, agricoltori, mondo delle piccole imprese e della società civile molto legata al presidente uscente Zaia.

Il Veneto, in caso di frattura del Centrodestra, diventerebbe una sfida apertissima con qualche possibilità anche per il Centrosinistra che ha schierato da tempo Giovanni Manildo. Fatto sta che al momento è tutto fermo nella maggioranza di governo e fonti leghiste non escludono affatto la corsa solitaria.

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