Giustizia, Parodi (ANM): "La Magistratura non fa azioni contro la riforma e lo dimostrano i fatti di questi giorni"
Nel giorno del via libera al Senato. "Decideranno i cittadini". Intervista al presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati
La nota dell'ANM: "la riforma addomestica i magistrati, dibatteremo fino al referendum"
"La giornata di oggi non è che una tappa, sebbene importante, di un lungo percorso che porterà i cittadini - e non la politica o i magistrati - a decidere quello che sarà il futuro assetto della nostra Costituzione in tema di giustizia. Il fatto paradossale è che leggo su molti giornali che le iniziative della Magistratura di questi giorni sarebbero una forma di reazione alla riforma, laddove invece proprio il fatto che siano concretamente dirette, come deve essere, indistintamente, verso qualsiasi forza politica, di destra, di sinistra o di centro e un qualcosa che dovrebbe far riflettere". Lo afferma ad Affaritaliani.it Cesare Parodi, presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati (ANM), nel giorno del via libera al Senato alla riforma costituzionale della Giustizia, in seconda lettura, voluta dal governo di Centrodestra.
"Oggi la Magistratura si dimostra assolutamente libera di agire nell'ambito delle leggi che il Parlamento e il governo hanno posto: veniamo accusati di volerci intromettere con la “gestione” del Paese. Non è così, i cittadini lo devono sapere. Ogni volta che la Magistratura interviene, lo fa solo in forza dell'applicazione di leggi - proposte dalla politica - che impongono tale intervento. I magistrati non si inventano nulla. Questa è la garanzia per i cittadini: la politica formula le proprie scelte e i magistrati ne verificano la coerenza proprio rispetto ai principi che la politica stessa pone", sottolinea il presidente dell'ANM.
"Condizionare questa possibilità vuol dire colpire non i magistrati, ma i cittadini portatori degli interessi che le leggi intendono tutelare. Specie quando, come qualcuno propone, anche per reati di assoluta gravità (penso a una donna vittima di violenza sessuale, a un imprenditore che subisce un'estorsione, a un uomo ucciso durante una rapina in banca) e che riguardano tutti e non solo il mondo politico-economico, non sarà più possibile chiedere a un altro giudice di verificare la correttezza di una sentenza di assoluzione. Anche questo i cittadini lo devono sapere", conclude Parodi.
La nota dell'ANM dopo l'ok del Senato alla riforma - "La riforma costituzionale approvata oggi toglierà garanzie ai cittadini, questa è la nostra principale preoccupazione. Ed è chiaro che l'intento di questa riforma sia quello di avere una magistratura addomesticata e subalterna, che rinunci al proprio compito di controllo di legalità". Lo afferma la Giunta esecutiva centrale dell'Associazione nazionale magistrati, che aggiunge: "Nel pieno rispetto del voto odierno e in attesa dei successivi passaggi parlamentari previsti dall'articolo 138 della Costituzione continueremo a intervenire nel dibattito pubblico per argomentare con convinzione e determinazione le ragioni della nostra contrarietà a questo disegno di legge. Lo faremo nei prossimi mesi e lo faremo fino al referendum"
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