Rinaldi: "Lega al Governo per arginare il Pd, gli italiani lo capiranno"

L'europarlamentare ospite de "La Piazza" spiega: "Conosco Draghi dal 1989: come tecnico è il migliore, ma politicamente...."

Politica
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Antonio Maria Rinaldi, europarlamentare della Lega ed economista, è intervenuto nel corso della prima serata de “La Piazza”

Intervistato dal direttore di affaritaliani.it Angelo Maria Perrino, Rinaldi ha commentato così il caso Durigon: “Il caso ha voluto che quando ha fatto le affermazioni contestate io mi trovassi subito dietro di lui, sul palco. Bisogna valutare il contesto: lui è di Latina, di cui tutti conosciamo la storia, e, trascinato dal fatto che è nato lì, è uscito con una frase che io non avrei detto. Ma dobbiamo anche dire una cosa: non è che cambiando un nome si cancella una storia. Rimane quella. E comunque Durigon ha pagato per una 'licenza' di tipo verbale, mentre nel governo ci sono persone che dovrebbero vergognarsi per quello che non hanno fatto, ma restano lì e nessuno dice loro niente. Quello che è avvenuto con il ministro della Sanità nell'arco di due governi (non uno: due) è sotto gli occhi di tutti. E lo stesso si può dire per il ministro degli Interni, per quanto accaduto a Viterbo”.

Con l'uscita di scena di Durigon esce di scena anche Quota 100? Rinaldi adombra il sospetto che le cose siano legate, visto l'impegno dell'ex sottosegretario sul tema, citando Andreotti e la sua celebre frase “a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”.

L'europarlamentare ha ribadito la posizione della Lega sul Reddito di Cittadinanza da “ribaltare”, dando i fondi non al lavoratore, ma all'azienda affinché lo assuma, con dei precisi vincoli. Rinaldi ha anche raccontato la sua esperienza di padre di un disabile di 27 anni: “Io sono fortunato, non ho problemi, ma sono ogni giorno a contatto con situazioni drammatiche, di disabili ai quali vengono date delle elemosine. C'è da vergognarsi, quando poi a persone abili, che potrebbero lavorare, vengono dati fino a 750 euro!”.

Sul Governo Draghi, ha detto: “Conosco Draghi dal 1989, quando lui era d.g. al Tesoro e io avevo un ruolo di responsabilità all'Eni, dei quali il ministero era l'azionista di riferimento. E' una persona di grande valore tecnico, non c'è dubbio. Come governatore e presidente della Banca Centrale è il migliore. Come politico, mi pare che inizino a tirargli la giacchetta un po' da tutte le parti. E' chiaro che si tratta di un governo di emergenza. Anzi, molti mi chiedono perchè siamo al governo col Pd. E' stata una cosa molto sofferta, ma se non l'avessimo fatto, avremmo consegnato l'ennesimo governo al Pd, col quale purtroppo il M5S si è allineato. Comandano loro, con il 18%. Siamo entrati come contrappeso, per dire che certe cose, soprattutto in pandemia, non si dovevano fare. Lo abbiamo fatto per il Paese e gli italiani, che non sono stupidi, alla fine lo capiranno e ci premieranno”.