Salvini attacca (indirettamente) Meloni. Una scommessa in vista del 2023

Al governo si ottengono cambiamenti e non all'opposizione

Di Alberto Maggi
Matteo Salvini  Lapresse
Politica
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Poche parole. Chiare e inequivocabili, lanciate nel circuito delle agenzie di stampa alle ore 11 di mercoledì 23 giugno. “Fine del coprifuoco in tutta Italia. Speranza firma lo stop alle mascherine all’aperto dal 28 giugno. Il Ddl Zan sarà rivisto. Arrivano 5,2 miliardi per 1,8 milioni di Partite Iva. Ecco il senso della Lega al governo.Sempre avanti #primalitalia”. Matteo Salvini conferma la scelta di entrare nel governo Draghi e, seppur senza nominarla, manda un siluro a Giorgia Meloni. In questa dichiarazione c'è tutta la strategia del Carroccio: stare al governo con Pd, M5S e LeU per cambiare le cose, anche se occorre ingoiare bocconi amari. A volte molto amari. Il messaggio a Fratelli d'Italia è chiarissimo: facile stare all'opposizione, urlare, dire che le cose non vanno bene e salire nei sondaggi. Molto, molto più difficile essere nell'esecutivo di larghe intese e cercare giorno dopo giorno di incidere su economia e gestione della pandemia (solo per fare due esempi). Quella di Salvini è certamente una svolta moderata, vedi la conferenza stampa sulla giustizia con Udc e Forza Italia, e una scommessa sul futuro. La speranza del leader leghista è che la ripresa economica premi nel 2023 chi si è assunto le responsabilità di governo, nonostante una difficilissima convivenza con il Centrosinistra, e non chi ha scelto la via facile dell'opposizione.