Sciopero, Salvini ascolta il pressing di Meloni e non precetta (per evitare tensioni). Il retroscena

Dopo le minacce di precettazione, il vicepremier cede al pressing del sottosegretario Fazzolari e della premier Meloni: niente muro contro muro coi sindacati. "Scelta di responsabilità per evitare tensioni e scontri in piazza", spiegano fonti di governo

Di Alberto Maggi
Giorgia Meloni e Matteo Salvini
Politica

Sciopero, Salvini frena sulla precettazione: pressing di Palazzo Chigi lo convince al dietrofront

Dalla nota di ieri del Mit il ministro e vicepremier Salvini sembrava intenzionato a precettare per non consentire ai sindacati di bloccare il Paese e di creare disagi a cittadini e lavoratori. Poi per tutta la giornata di oggi c'è stata una lunga interlocuzione con Palazzo Chigi e la premier Giorgia Meloni e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari - stando a fonti ben informate - avrebbe convinto con un forte pressing il leader leghista a evitare il muro contro muro della precettazione. Un cedimento verso la Cgil e i sidancati di base? Niente affatto, un gesto di "responsabilità" per limitare e diminuire i rischi di scontri e violenze in piazza.

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