Silvia Salis parla già da candidata premier. E su Gaza corregge la linea di sinistra di Schlein e sposa la cautela di Mattarella

Parole forti all'indomani del ko Dem alle Regionali

Di Alberto Maggi

Silvia Salis sindaco di Genova

Politica

La sindaca di Genova sposta il Pd più al centro. O almeno ci prova


Prove tecniche da candidata alla presidenza del Consiglio di un Centrosinistra nuovo, che guardi più al centro e meno a sinistra rispetto a quello di Elly Schlein che ha subito una batosta elettorale nelle Marche con la netta sconfitta di Matteo Ricci e con il Pd che ha più che dimezzato i voti in Valle d'Aosta rispetto alle elezioni europee. La sindaca di Genova Silvia Salis sceglie il tema della Flotilla diretta verso Gaza, che non ha ascoltato le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e non ha accettato la mediazione. Esattamente il tema, la situazione a Gaza, sul quale Schlein e Ricci hanno spinto maggiormente sull'acceleratore (verso la sinistra estrema) perdendo molti voti moderati finiti probabilmente nell'astensione altissima.

"La guerra è terribile, disgustosa, ma ha un suo codice. La folle azione militare di Israele, ormai da tempo, non ha più neanche quello. È fuori da ogni regola del diritto umano e dell'interlocuzione internazionale, siamo ben oltre lo stato di guerra. La situazione della Flotilla è sempre più pericolosa, io penso dovrebbero tenere in considerazione l'appello alla cautela di Mattarella", afferma la sindaca di Genova Salis. "È necessario esserci, manifestare, è qui la parte giusta della storia", spiega riguardo la sua presenza in mezzo ai 30mila concittadini tornati in corteo per sostenere la causa palestinese. "È diventato necessario anche fermare i traffici di armi per Israele nei nostri porti", prosegue. Poi l'invito alla cautela per la Flotilla: "L'atto politico simbolico c'è stato, ma deve continuare nella certezza che tutti i partecipanti alla missione siano al sicuro, tutelati nella loro prova di testimonianza. Stiamo vivendo un momento della storia in cui un capo di un governo come Netanyahu, dopo 60mila morti accertati a Gaza, si può presentare all'Onu a dire: 'Dobbiamo finire il lavoro'. Sarebbe un film distopico, se non fosse tragicamente reale. Possiamo aspettarci di tutto".

In sostanza Salis, ovviamente condannando quanto sta facendo il governo di Netanyahu nella Striscia di Gaza e anche in Cisgiordania, sposta la barra del Centrosinistra su una linea più moderata e centrista. Fondamentale questo passaggio: "Dovrebbero tenere in considerazione l'appello alla cautela di Mattarella". Parole, sottolineano fonti qualificate della minoranza sempre più folta e sempre più a disagio del Pd, che la segretaria del Nazareno Schlein, e nemmeno Giuseppe Conte o i leader di AVS Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, hanno utilizzato. Una linea ispirata alla cautela, quella di Salis, che segna un punto fermo. Quello del Quirinale.

E non va mai dimenticato che il capo dello Stato proviene dalla Margherita e quindi dalla parte liberale, cattolica, centrista e moderata del Pd. Dietro Salis c'è tutto un mondo in fermento composto da esponenti di spicco come Lorenzo Guerini, Piero Fassino, Lia Quartapelle e Pina Picierno. Schieratissimo contro Schlein anche l'ex premier e l'ex capo dell'Ulivo Romano Prodi. In attesa di capire come andranno le altre elezioni regionali Dario Franceschini, vicinissimo a Mattarella, e il presidente del Pd Stefano Bonaccini. Intanto Salis ha dettato la sua linea, moderata, quirinalizia e centrista. Un segnale chiarissimo inviato al Nazareno e alla leadership Dem (che per il momento però risponde "si va avanti").

Tutte le notizie della sezione politica

Tags:
silvia salis