Sondaggi, M5s sfonda al Sud e nelle Isole con il 24%. Meloni domina al Nord
Sondaggi, M5S di Conte davanti Pd e Fratelli d'Italia al Sud. Al Centro-Nord domina Fdi-Meloni. Pd e Lega... I trend dell'istituto Ixè
Elezioni 2022, i sondaggi al Sud e nelle Isole premiano Conte. Draghi il leader più amato
Testa a testa tra Fratelli d’Italia e Pd? Non al Centro-Sud dove, secondo un sondaggio di Ixè, a dominare sarebbe il Movimento 5 Stelle, che vola al primo posto con oltre il 24%. Secondo il partito di Enrico Letta vicino alla soglia del 21% e poi sul podio ecco FdI guidato da Giorgia Meloni attorno al 18%. Sono queste le intenzioni di voto degli italiani al Sud e nelle Isole rilevate dall’Osservatorio Politico Nazionale dell’istituto diretto da Roberto Weber e Alex Buriani.
Più nel dettaglio il primo partito è il M5s che avrebbe il 24,5 per cento, davanti al Pd col 20,8 e a Fratelli d’Italia che da Roma in giù sarebbe al 17,7. Forza Italia in questo quadrante sarebbe la quarta forza, col 9,4, in vantaggio sulla Lega (8,4). Il polo centrista Azione-Italia Viva è al 4,3.
Sondaggi, Fratelli d'Italia leader al Centro-Nord davanti a Pd e Lega
Al Nord e al Centro invece domina Fratelli d’Italia che supera il 25%, mentre il Partito Democratico di Letta è al 22,1%. Al terzo posto Matteo Salvini con la Lega, terza al 12,3%. Non ci sono altre forze politiche in doppia cifra perché il M5s arriva al 9% (8,8 per essere precisi), mentre il polo Calenda-Renzi (8,4%) che supera Forza Italia (7,1%).
Sondaggi, Meloni davanti a Letta. Conte supera Salvini. Il dato nazionale by Ixè
Il dato nazionale vede Fratelli d’Italia primo partito col 22,7%, di un punto avanti al Pd. Al terzo posto c’è, con margine sugli inseguitori, il M5s al 13,8, che secondo l’Osservatorio dell’istituto Ixè avrebbe 3 punti di vantaggio sulla Lega (10,9%). Sotto al “muro” del 10%, invece, ci sono Forza Italia (di poco sotto all’8%) e Azione-Italia Viva (di poco sopra al 7%).
Sopra alla soglia di sbarramento la Sinistra-Verdi al 3,5%, resta sotto invece +Europa (2,7%) e, a differenza di altre rilevazioni di questa settimana, non ce la farebbe neppure Italexit, fermo al 2,5%. Briciole per gli altri: 1,2% per Noi Moderati (che corre col Cdx), meno dell’1% per Impegno Civico di Luigi Di Maio. Parlando dell’affluenza, invece, le stime sono molto basse: si parla infatti di poco più del 53% degli italiani certi di andare a votare alle elezioni del 25 settembre.
SEGUE - Sondaggi elezioni 25 settembre: i numeri del prossimo Parlamento
Ma non è tutto. L’istituto Ixè ha elaborato anche una possibile composizione del futuro Parlamento, alla luce di questi dati. Alla Camera il centrodestra metterebbe insieme 244 deputati contro i 91 del centrosinistra, i 42 del M5s, i 19 del polo centrista e 4 assegnati ad altre forze minori. Al Senato, Fdi-Lega-Fi-Noi Moderati potrebbero contare su 121 parlamentari. All’opposizione andrebbero 46 seggi per il Pd, 21 per il M5s, 9 per Azione-Italia Viva e 3 ad altre forze.
Ma passiamo dai partiti ai singoli leader politici. Sempre secondo Ixè, gli italiani nutrono maggior fiducia in Mario Draghi, in testa 62% delle preferenze. “Mangia la polvere” dietro l’ex premier Giuseppe Conte, che secondo l’indagine mette ancora oggi insieme il 37% di pareri positivi. “Solo” al terzo posto c’è la leader di Fratelli d’Italia (33), davanti a Enrico Letta (29), il “Cavaliere” Silvio Berlusconi (25) e Matteo Salvini (23). Ultimo Matteo Renzi, di poco dietro a Luigi Di Maio.
Infine, Ixè ha suddiviso le varie stime di fucia verso i leader per età, condizioni economiche e orientamento politico. Ad esempio, è risultato che Draghi ha un tasso di fiducia più alto della sua media soprattutto tra gli over 65, ha condizioni economiche buone o ottime e (per certi versi sorprendentemente) di area di centrosinistra. Una piccola sorpresa arriva anche con i dati relativi all’ex premier Conte: tra chi si definisce di sinistra, l’ex premier raccoglie ben più della fiducia media (oltre il 50% contro il 37). Tendenzialmente va bene tra i giovani (18-24 anni) e tra chi ha condizioni economiche “appena sufficienti”.
Viceversa Giorgia Meloni va più forte del suo valore medio tra i 50-60enni e chi si ritiene in condizioni economiche “ottime”. Letta presenta dati molto simili a Draghi: va bene in particolare tra gli ultra 65enni, è in condizioni economiche “ottime” e nell’area di centrosinistra.