Spazio,corsa alla poltrona di Tabacci. Draghi ignora i partiti e sceglie Colao

Il Pd propone Amendola e Guerini, la Lega Giorgetti e il M5s Dadone. Ma il premier va verso la nomina di Colao

Politica
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E' partita la caccia alla poltrona di Bruno Tabacci, che ha lasciato le deleghe a spazio e aerospazio dopo le polemiche sull'assunzione del figlio a Leonardo. "L’uomo designato da Draghi sarebbe il ministro dell’Innovazione, Vittorio Colao, ma i partiti di governo le stanno provando tutte per accaparrarsi la carica", scrive il Fatto Quotidiano. "Oltre al sottosegretario Roberto Garofoli, chi ambirebbe a gestire lo Spazio sarebbe proprio il leghista Giorgetti, ma nel Pd si fanno i nomi anche di Enzo Amendola e Lorenzo Guerini. I 5S spingono per Fabiana Dadone. Ma Draghi non sembra avere dubbi e nelle prossime ore dovrebbe affidare le deleghe a quel Colao", conclude il Fatto.

TABACCI: "LASCIATO PER NON METTERE IN CRISI IL GOVERNO"

"Mio figlio in Leonardo ha un rapporto di lavoro subordinato, un contratto da quadro. È un fatto, ma fingono tutti che non esista. Non ha nessun potere decisionale, nessun potere di firma. Quindi un conflitto di interesse con la mia delega alle politiche spaziali e aerospaziali sarebbe stato impossibile. E l'assunzione, come ha ricordato l'azienda, è frutto di una selezione fatta a novembre 2020. A quel tempo nessuno, io per primo, immaginava un mio ruolo di governo". Lo afferma il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Bruno Tabacci, che in un'intervista al "Corriere della Sera" spiega le ragioni che lo hanno indotto a rinunciare alla delega allo Spazio e all'Aerospazio. Come mai ha deciso di rinunciare alle deleghe? "L'ho fatto per non creare difficoltà ulteriore al governo del mio Paese, a fronte di una sequela di attacchi strumentali piena di falsità, non avendo 'bestie' sui social né schieramenti politici per difendermi". Secondo Tabacci, dietro i ripetuti attacchi che ha subito, c'è "un solo e unico obiettivo: la gestione dei programmi spaziali. Ci sono interessi enormi, specie ora che è partita una nuova corsa mondiale allo spazio. Ho tagliato subito certi ponti con il passato e così, da una certa destra, a proprio agio con qualche ambiente dei servizi che non accetta il nuovo corso, è partita la guerra. Si faccia bastare questo perché non aggiungo altro".