Quirinale, Ceccanti rilancia Mattarella. "Riconferma soluzione più razionale"

Intervista di Affaritaliani.it al costituzionalista del Pd

Di Alberto Maggi
Politica
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Pd, Ceccanti: "Non vedo le elezioni anticipate"


"Il Parlamento inizia a votare il 24 gennaio, come sempre accade le cose maturano alla fine. Spero che il clima di oggi su Sassoli possa influenzare quella scadenza". Con queste parole il deputato del Partito Democratico Stefano Ceccanti, giurista e costituzionalista, risponde alla domanda di Affaritaliani.it se il Parlamento si sia bloccato con Berlusconi che è pronto a lasciare il governo se Draghi va al Quirinale e Letta che risponde annunciando che non è possibile che ci sia un presidente della Repubblica di Centrodestra. Ceccanti non vede il rischio urne in primavera.

"Non vedo elezioni vicine perché conto sul senso di responsabilità". E alla domanda se un compromesso si possa trovare sui nomi di Amato o Casini, il costituzionalista del Pd risponde: "Al momento vedo come soluzione più razionale la conferma di Mattarella, ma bisogna essere aperti a soluzioni di ampio consenso".

Poi la domanda che molti si fanno in queste ore: votando in presenza in Aula a Montecitorio, quanti grandi elettori potrebbero essere assenti a causa di Covid e quarantena? "Questa è una domanda importante a cui ovviamente non so rispondere, ma è la domanda che tutti dovremmo porci. Se gli inabilitati a votare fossero più di cento sarebbe molto più difficile eleggere il Presidente perché un conto è trovare 673 voti su 1009 o 505 voti sempre su 1009 dal quarto scrutinio, un altro è trovarli con 900 elettori o anche meno. Per questo tutti, a cominciare dai questori e dalla Presidenza della Camera, dovremmo chiederci a queli soglie potrebbero e dovrebbero scatattare regole diverse", conclude Ceccanti.