Omicidio Kirk, Tajani non (più) moderato e che insegue Meloni e Salvini non piace ai figli di Berlusconi
Che cosa accade sull'asse Forza Italia-Arcore. Inside
Pier Silvio Berlusconi, Marina Berlusconi e Antonio Tajani
Un atteggiamento quello del titolare della Farnesina che ha stupito molti in Parlamento
Cercasi disperatamente l'Antonio Tajani moderato, liberale, europeista e soprattutto sempre dai toni pacati. Pare che non si trovi più, stando almeno alle ultime dichiarazioni fatte soprattutto nel weekend dal vicepremier e ministro degli Esteri alla convention dei giovani di Forza Italia durante la quale si è accodato al "vittimismo" (come lo definiscono le opposizioni) di Giorgia Meloni e di Matteo Salvini. Anche il leader azzurro ha evocato il rischio di atti violenti e il clima di odio che sarebbe fomentato dalla sinistra dopo l'assassinio negli Stati Uniti dell'attivista di destra Charlie Kirk.
Un atteggiamento quello del titolare della Farnesina che ha stupito molti in Parlamento, sia nella maggioranza sia nelle opposizioni, in quanto certi toni (altissimi e fortissimi) non sorprendono certamente se arrivano dal segretario leghista, che anzi ha detto di aver pianto per l'uccisione del giovane Kirk, e nemmeno da Meloni che nel video-messaggio ai sovranisti spagnoli di Vox ha usato toni pesantissimi contro chi aizza l'odio (la sinistra).
Ma da Tajani ci si aspetterebbe e ci si aspettava un linguaggio più pacato, appunto più moderato come si è sempre definita Forza Italia all'interno della coalizione di maggioranza. Queste uscite "accese" e questo inseguimento di Meloni e Salvini da parte del vicepremier e ministro degli Esteri - raccontano fonti ben informate - non sarebbero passate inosservate all'azionista principale di Forza Italia ovvero i figli di Silvio Berlusconi, in particolare Marina e Pier Silvio. I quali pare non siano assolutamente soddisfatti di questa svolta impressa dal titolare della Farnesina.
Il ragionamento che si farebbe in quel di Arcore è che inseguire la destra-destra non serve, non è utile e anzi è controproducente. Sarebbe stato meglio, secondo i figli del Cav (stando almeno alle voci che circolano), ovviamente condannare con forza l'omicidio di Kirk (ci mancherebbe altro) ma invitare tutti, maggioranza e opposizione, ad abbassare i toni e ad evitare che lo scontro verbale si faccia troppo acceso.
Insomma, Marina e Pier Silvio si sarebbero aspettati da Tajani acqua e non benzina sul fuoco alimentato dalle parole di Meloni e di Salvini poi. E questo atteggiamento del vicepremier azzurro allontana Azione dal Centrodestra e da Forza Italia, proprio ora che Carlo Calenda ha definitivamente chiuso ogni rapporto e ogni ipotesi di alleanza con il Centrosinistra. Tanto che la stessa segretaria Elly Schlein, quando dice "siamo tutti uniti contro il governo e vi batteremo", non include più Azione.
Anche stamattina Tajani ha confermato la sua linea "non moderata" dichiarando che “questo rito costante, in particolare del M5S, di additare i ministri del nostro governo affermando che sono responsabili del genocidio a Gaza o che sono pagati da Israele per nascondere cosa succede nella Striscia significa alimentare un clima di odio”, ha detto il vicepremier a Sky TG24. “Se si dicono certe cose, poi ci può essere qualche mente malata che dice ‘attacchiamoli fisicamente’. Cambiamo i toni perché si comincia così ma non si sa dove si arriva”, ha aggiunto.
Non solo, Tajani ha anche confermato che “l’Italia non riconoscerà lo Stato palestinese”, ma durante l’Assemblea generale delle Nazioni Unite che si terrà a New York “discuteremo della soluzione a due Stati che è quella giusta”. E infine nessuna condanna forte ed esplicita di Israele: “Abbiamo sempre detto di essere contrari all'offensiva su Gaza per i rischi che corre la popolazione civile, non certo per difendere Hamas che usa gli ostaggi come scudi umani”.
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