Tajani premier e Forza Italia (allargata) primo partito. Il piano per stoppare Meloni che vuole blindarsi Palazzo Chigi

Dopo il boom in Calabria gli azzurri pensano in grande. Inside

Di Alberto Maggi

Antonio Tajani, Vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari
 Esteri

Politica

Forza Italia con Noi Moderatii, Udc e forse anche Azione

Sognare è bellissimo. Straordinario. E soprattutto non costa nulla. Alcuni sogni irrealizzabili, altri difficili ma non impossibili. Così nella vita come anche in politica. E dopo il risultato straordinario di Forza Italia in Calabria - che insieme alla lista di Roberto Occhiuto ha superato il 30% - relegando all'11% Fratelli d'Italia e sotto il 10% la Lega, in ambienti azzurri si inizia a ragionare in modo sempre più concreto sull'ipotesi di diventare il primo partito della coalizione di Centrodestra alle prossime elezioni politiche del 2027.

Portando così il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a Palazzo Chigi come presidente del Consiglio. Il ragionamento che fanno gli azzurri è chiaro: noi siamo saldamente il centro del Centrodestra ricordando il 30% e passa per cento che ottenevano la Democrazia Cristiana nella Prima Repubblica e il Pdl e la stessa Forza Italia di Silvio Berlusconi dal 1994 in poi. La scelta sul piano economico di puntare tutto sulla battaglia a favore del ceto medio - circa 20-25 milioni di persone in Italia - sembra funzionare.

Così come le critiche, anche aspre, a questa Unione europea che va riformata profondamente ma dall'interno e non distrutta come vorrebbe la destra soprattutto di Roberto Vannacci ma non solo. E Forza Italia si sta anche muovendo moltissimo sul territorio: da Nord a Sud convegni, convention quasi ogni fine settimana con un movimento giovanile dinamico e attivo guidato dal vice-segretario Simone Leoni. Poi gli azzurri vantano anche una classe dirigente di tutto rispetto, come ad esempio il responsabile economico Maurizio Casasco, autore di ogni proposta e iniziativa di carattere finanziario.

Anche territorialmente il partito è ben organizzato con due Governatori vice-presidenti, Alberto Cirio del Piemonte che rappresenta il Nord e lo stesso Occhiuto per il Sud. Il punto chiave sarà, con premierato o meno, la legge elettorale. Giorgia Meloni vorrebbe blindare la sua premiership indicando sulla scheda il nome del candidato premier, che ovviamente sarebbe il suo stando ai sondaggi. Ma attenzione, il Centrodestra ha sempre detto che la legge elettorale è materia del Parlamento e non del governo e quindi serve una maggioranza alla Camera e al Senato.

E l'unica interessata a questa clausola è Elly Schlein per puntare a Palazzo Chigi, ma la segretaria del Pd non ha certo tutto il suo partito con sé visto che moltissimi esponenti della minoranza moderata puntano sulla sindaca di Genova Silvia Salis come candidata premier visto lo schiacciamento a sinistra dei Dem sulla Cgil di Maurizio Landini, su Gaza in particolare. Quindi non ci sono i numeri in Parlamento per far passare una norma nella nuova legge elettorale che blindi prima del voto la premiership. Mai direbbero di sì la Lega e il M5S che anche loro vogliono essere della partita.

E così Forza Italia - appoggiata dalle reti Mediaset con soprattutto Rete 4 e Italia Uno che danno quotidianamente moltissimo spazio agli azzurri, poco a Meloni e FdI e quasi nulla al Carroccio -sogna di diventare il primo partito alle elezioni politiche tra due anni scarsi e di portare Tajani a Palazzo Chigi. Anche con un'alleanza da costruire nel tempo con Noi Moderati di Maurizio Lupi e l'Udc di Lorenzo Cesa (che insieme hanno ottenuto un ragguardevole 6% in Calabria) e, perché no, magari tentare anche di inglobare Azione di Carlo Calenda - che giura mai e poi mai con M5S e AVS - per il quale sarebbe già pronta la guida del ministero dell'Economia e delle Finanze e un ipotetico governo Tajani. Sognare non costa nulla, d'altronde, ma come assicurano fonti di FI - vista la Calabria ma anche le Marche e la Valle d'Aosta - non è un sogno irrealizzabile. Vedremo...

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