Terzo mandato, che schiaffo a Fugatti. La Consulta boccia il terzo mandato anche in Trentino
La Corte Costituzionale estende il divieto anche alle autonomie speciali, dichiarando illegittima la legge provinciale
Fratelli d'Italia chiede il rispetto degli accordi elettorali, mentre Salvini insiste sul diritto dei cittadini a scegliere
La Corte Costituzionale ha stabilito che il divieto del terzo mandato consecutivo per i presidenti di Regione si applica anche al presidente della Provincia autonoma di Trento e a tutti i presidenti delle Regioni autonome eletti a suffragio universale e diretto. In una decisione presa in camera di consiglio, i giudici hanno dichiarato illegittime le disposizioni della legge "statutaria" trentina che innalzava da due a tre il numero massimo di mandati consecutivi per il governatore.
La Consulta ha motivato la bocciatura sottolineando che tale norma viola il divieto del terzo mandato consecutivo, in quanto principio generale dell'ordinamento giuridico della Repubblica, vincolante anche per le autonomie speciali. La sentenza, tuttavia, non è ancora stata depositata.
La legge trentina, che consentirebbe al governatore Maurizio Fugatti di presentarsi per la terza volta alle elezioni provinciali, era già stata impugnata lo scorso maggio dal Consiglio dei ministri, con il voto contrario della Lega.
Le reazioni nel centrodestra
Commentando la sentenza della Consulta, il parlamentare e coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Alessandro Urzì, chiede “il rispetto di tutti gli accordi elettorali, anche quelli che prima del voto riconoscevano a Fratelli D'Italia la vicepresidenza della Provincia autonoma di Trento”.
Per Urzì la decisione della Corte costituzionale porta chiarezza e rappresenta la migliore opzione per proseguire l'esperienza di governo del centrodestra in Trentino. “Oggi Fratelli d'Italia si candida ad essere il perno della coalizione sul territorio, assieme ovviamente agli alleati di Forza Italia e Lega e delle liste territoriali e autonomiste” ha dichiarato.
Il vicepremier Matteo Salvini ha commentato così la sentenza: "Noi come Lega abbiamo proposto al Parlamento cinque volte la possibilità per i cittadini di scegliere e ci hanno bocciato cinque volte, quindi continuo a ritenere che sia giusto che siano i cittadini a scegliere e non solo la politica, ma leggerò la sentenza".