Terzo mandato, la Lega non molla: "Misura di buon senso, se ne discuta"

Alberto Stefani (Lega): "Il Veneto è dei veneti, non di Fratelli d'Italia"

Di Alberto Maggi
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Politica

Il Carroccio, in Veneto, ha lanciato in questi mesi un piano con Lega + liste civiche chiamando “alle armi” tutti gli amministratori: su 23 comuni sopra i 15 mila abitanti la Lega esprime il candidato di coalizione in ben 16 realtà, ovvero il 70%

 

"Con tutto il rispetto per Ruspandini (Fratelli d'Italia, ndr) e Barelli (Forza Italia, ndr), sul terzo mandato sto alle parole del premier Giorgia Meloni che ha ammesso di non avere alcuna preclusione e di lasciare la decisione al dibattito parlamentare. D’altra parte, noi non abbiamo che chiesto questo: che se ne parli in serenità, visto che è una misura di buon senso e non pro-qualcuno". Alberto Stefani, presidente della Bicamerale sul federalismo fiscale e segretario regionale della Lega in veneto, intervistato da Affaritaliani.it, rilancia il tema del terzo mandato per i presidenti di regione all'indomani della chiusura arrivata nuovamente da esponenti di primo piano di Fratelli d'Italia e di Forza Italia.

"Per quanto riguarda le elezioni regionali, il Veneto non è terra di conquista, né merce di scambio. Il veneto è dei veneti. E saranno i veneti a decidere". Così Stefani replica a Speranzon, Fratelli d'Italia, che ha affermato che nel 2025 il candidato alla presidenza della regione Veneto spetta al partito di Meloni.

Il Carroccio, in Veneto, ha lanciato in questi mesi un piano con Lega + liste civiche chiamando “alle armi” tutti gli amministratori. E i risultati della forza amministrativa - sottolineano fonti leghiste - sono molto soddisfacenti per il partito guidato dal vicepremier Matteo Salvini: su 23 comuni sopra i 15 mila abitanti la Lega esprime il candidato di coalizione in ben 16 realtà, ovvero il 70% di quelli che andranno al voto il prossimo 8-9 giugno insieme alle elezioni europee.