Terzo Mandato? "Resta il no" di FdI-FI. E i meloniani 'prenotano' il Veneto

La premier ha lasciato la palla al Parlamento ma Fratelli d'Italia e Forza Italia non cambiano idea. Lega isolata

Di Alberto Maggi
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Luca Zaia
Politica

Fratelli d'Italia guarda al prossimo anno e punta ad avere il candidato alla presidenza della regione Veneto

 

"In generale si possono rivedere tante cose, ma credo che non ci siano le condizioni per un ragionamento pratico legato ai territori. Il rischio sarebbe quello di snaturare la ratio della legge". Massimo Ruspandini, vicecapogruppo alla Camera di Fratelli d'Italia, intervistato da Affaritaliani.it, chiude al terzo mandato per i sindaci delle città sopra i 15mila abitanti e per i presidenti delle regioni all'indomani delle parole di Giorgia Meloni che ha rimesso la questione al Parlamento.

"Quindici anni per amministrare una grande città o una regione sono un tempo molto lungo e derogare rispetto al limite dei due mandati non ci farebbe andare nella direzione giusta. Anche perché per esperienza personale un decennio di amministrazione diretta di una comunità è un periodo più che sufficiente. Anche se ci fosse il miglior sindaco o il miglior governatore, 15 o addirittura 20 anni di amministrazione non dico che stridono con la democrazia, non voglio esagerare, ma sono invasivi e non vanno bene", conclude Ruspandini.

SULLA STESSA POSIZIONE ANCHE FORZA ITALIA/ "La posizione di Forza Italia è stata espressa dal nostro segretario nazionale Antonio Tajani che ha sottolineato che specialmente per le regioni, che hanno poteri sia legislativi sia amministrativi ed esecutivi molti forti, addirittura superiori in proporzione a quelli del parlamento, due mandati sono assolutamente sufficienti". Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera, intervistato da Affaritaliani.it, chiude al terzo mandato per i sindaci delle città sopra i 15mila abitanti e per i presidenti delle regioni all'indomani delle parole di Giorgia Meloni che ha rimesso la questione al Parlamento. "Quanto è accaduto in Puglia, come ha dedotto anche la segretaria del Partito Democratico, dimostra che due quinquenni sono sufficienti. Dopo 10 anni di amministrazione appare opportuno una rigenerazione del tessuto gestionale e amministrativo di istituzioni così importanti", conclude Barelli.

REGIONALI VENETO 2025, FDI: A NOI IL CANDIDATO/ "L'anno prossimo il Centrodestra troverà la quadra per il candidato della regione Veneto. E' chiaro che se alle elezioni europee Fratelli d'Italia dovesse confermarsi primo partito della regione sarebbe più che legittimo rivendicare il ruolo guida del Veneto". Lo afferma ad Affaritaliani.it Raffaele Speranzon, vicecapogruppo vicario al Senato di FdI. "E' successo in passato quando Forza Italia aveva la maggioranza relativa nella coalizione e poi alla Lega. Ora è il momento di Fratelli d'Italia, saranno i veneti a decidere l'8-9 giugno". 

"Anche se fossimo primo partito della coalizione in tutte le regioni non pretenderemmo i presidenti ovunque, ma è evidente che al Nord, la parte più produttiva del Paese, Fratelli d'Italia non ha nemmeno un Governatore ed è naturale che questa anomalia vada corretta", conclude Speranzon.