Ucraina, Valdegamberi (Lega): "Zelensky e i leader europei non vogliono la pace, il conflitto è un business"
Valdegamberi, consigliere leghista veneto vicino a Vannacci
"Il rischio è che Zelensky stia cercando con i leader europei di porre condizioni non accettabili da Mosca per far fallire il piano"
"La proposta di pace degli Stati Uniti sembra un punto di partenza ragionevole su cui discutere seriamente. A volte mi chiedo se la volontà degli europei sia quella della pace oppure quella della guerra ad oltranza. Le affermazioni del capo di stato maggiore dell'esercito francese Fabien Mandon dei giorni scorsi sono significative: 'Dobbiamo essere pronti a perdere i nostri figli'". Lo afferma ad Affaritaliani, parlando del piano di pace per l'Ucraina rivisto dall'Unione europea, Stefano Valdegamberi, consigliere regionale in Veneto della Lega appena rieletto alle ultime elezioni per la quinta legislatura consecutiva nella provincia di Verona.
"Il rischio è che Zelensky stia cercando con i leader europei di porre condizioni non accettabili da Mosca per far fallire il piano e chiedere nuove armi e soldi. L’Ue vuole veramente la pace? Dopo gli scandali emersi del commercio clandestino di armi e dei bagni d’oro, chiudere il conflitto diventa sinonimo di chiusura di un business derivante dalla corruzione e dal commercio delle armi che frutta a molti, non solo in Ucraina. Ci auguriamo che prevalga da entrambe le parti il buon senso", afferma il consigliere veneto della Lega considerato molto vicino al vice-segretario del Carroccio Roberto Vannacci.
"Le dichiarazioni di Pina Picierno (Pd) e di Carlo Calenda (che arriva persino a farsi i tatuaggi), sono fuori della realtà e portano all’entrata nel conflitto del nostro Paese. Sono posizioni prive di responsabilità e di realismo. Il loro fanatismo diventa pericoloso: gli italiani l’hanno capito e sono stanchi di pagare gli interessi delle lobby i cui interessi sono rappresentati da questi politici, del tutto disinteressati, invece, della carneficina in corso e dalla volontà del popolo ucraino di smettere la guerra, dimostrata dalla montagna di diserzioni e fughe all’estero per non combattere", conclude Valdegamberi.
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