Vannacci in politica? Alemanno lo tenta. La sua ascesa un pericolo per FdI

Vannacci, in sintesi, dice quello che Giorgia Meloni non può più dire, ma con cui ha vinto le elezioni un anno fa

Di Giuseppe Vatinno
Gianni Alemanno
Politica

Alemanno tenta il generale Vannacci

Gianni Alemanno è tornato da tempo attivo sulla scena politica nazionale con il suo “Manifesto di Orvieto” che ha visto il riunirsi di quella che era detta la “destra sociale” ai tempi dell’MSI e che si identificava nella figura di Pino Rauti. Ora la figlia dell’ex segretario, Isabella Rauti, è da qualche anno da Giorgia Meloni in Fratelli d’Italia ma l’ex marito no ed è venuto a rivendicare i diritti le speranze e le aspirazioni di chi si è sentito tradito dal nuovo corso impresso a FdI.

LEGGI ANCHE: Sanità, botta e risposta Gemmato-Emiliano. Figuraccia del sindaco Palmisano

Per ora c’è solo un comitato: “Fermare la Guerra” che è stato costituito su un tema di attualità ma appoggia le sue fondamenta nel Movimento Nazionale per la Sovranità (MNS) che era poi confluito proprio in FdI con il presidente Roberto Menia, ora senatore in carica con Fratelli d’Italia. Tale Movimento, a sua volta, aveva visto confluire Azione Nazionale di Alemanno.

Agli inizi di agosto – in tempi non sospetti - Alemanno ha lanciato il guanto di sfida a Giorgia Meloni con il forum sulla guerra, dicendo che se entro ottobre non avesse avuto risposta avrebbe fondato un partito. Poi c’è stato il clamoroso outing del generale Roberto Vannacci con il suo libro “Il mondo al contrario”, auto – pubblicato su Amazon che ha da subito interessato la politica, specialmente Alemanno e Salvini che entrambi sono interessati ad una candidatura del militare nelle proprie liste per le Europee del 2024.

Di questi fatti si è discusso alla festa di Affaritaliani a Ceglie Messapica. "C’è da confrontarsi sulle idee, non è che io condivida tutto quello che scrive Vannacci" – dice l’ex sindaco di Roma. All’incontro era atteso lo stesso generale ma poi ha disdetto dopo aver detto che preferiva non partecipare ad una manifestazione dai connotati politici. Non si sa se il generale sia stato consigliato oppure no ma sarebbe stato interessante per lui un confronto in diretta con Salvini ed Alemanno. Come noto il libro – che ormai è diventato una sorta di manifesto programmatico della “destra–destra” – è molto critico su gay, femminismo, cambiamenti climatici, immigrati.

LEGGI ANCHE: Crosetto: "Il patto di stabilità va cambiato. Una spada di Damocle sui conti"

Insomma dice quello che Giorgia Meloni non può più dire, ma con cui ha vinto le elezioni un anno fa. Da qui il pericolo per FdI. Ma torniamo ad Alemanno che su Vannacci ha così continuato: "Non sono il portavoce di Vannacci, ma credo che questo sia un momento delicatissimo per lui: la commissione di disciplina militare sta valutando il suo comportamento. Da questo punto di vista è comprensibile che si sottragga ai dibattiti pubblici".

Tuttavia il generale sul suo futuro è stato (volutamente?) ambiguo dicendo di voler continuare a fare il militare, senza occuparsi di politica. Ma poi si è contraddetto dicendo che “valuterà”. Nel frattempo, l’ex ministro dell’Agricoltura ha raccolto delle firme per una petizione pro generale che però poi ha detto che si trattava di una iniziativa personale, non concordata. Alemanno ha anche attaccato apertamente il ministro della Difesa Guido Crosetto: "Crosetto ha sbagliato perché ha giudicato Vannacci prima ancora di leggere il libro, prima ancora che la commissione militare prendesse una decisione".

È chiaro che Vannacci non ha molte scelte davanti a lui perché deve almeno difendersi e quindi lo “scendere in politica” potrebbe rappresentare per lui una chance non indifferente. Ma al di là di questo, c’è il supporto di milioni di italiani che hanno portato il suo libro al primo posto delle vendite ed è un dato da non sottovalutare, soprattutto per l’esecutivo. Ad un anno dal voto la Meloni deve gestire l’inevitabile scontentezza dello zoccolo duro dei suoi elettori che non capiscono l’atlantismo e il moderatismo a cui è stata costretta per governare.

Tags:
alemannomeloni