Verdi-Sinistra, rinviato incontro col Pd. Fratoianni: "Calenda? C'è disagio"

I Verdi annunciano il cambio di programma causato dalle ultime novità politiche emerse e rinviano l'incontro con il segretario del Pd Letta

Nicola Fratoianni
Politica
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Verdi-Sinista Italiana: "Cambiate le condizioni, rinviato l'incontro con il Pd"

L’alleanza Verdi e Sinistra Italiana comunica che ha deciso di rinviare l’incontro di oggi con il segretario del Pd Enrico Letta alla luce delle novità politiche emerse nella giornata di ieri. Registriamo comunemente un profondo disagio nel paese e in particolare nel complesso dell’elettorato di centro-sinistra che ha a cuore la difesa della democrazia, la giustizia climatica e sociale, si legge in una nota. “Essendo cambiate le condizioni su cui abbiamo lavorato in questi giorni, sono in corso riflessioni e valutazioni che necessitano di un tempo ulteriore”.

Fratoianni: "Il dialogo con i 5s va riaperto"

"Se qualcuno pensa che l'agenda programmatica della coalizione sia" l'agenda Draghi "non ci sarà l'alleanza con Sinistra e Verdi". Così - in un'intervista a 'La Stampa' - il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, marca la distanza dall'intesa raggiunta ieri tra Pd e Azione: "Ne prendo atto - dice - vincola quelle due forze, ma in nessun modo vincola l'alleanza con Sinistra e Verdi ai temi contenuti di quell'accordo".

Nell'incontro di oggi con Letta, spiega, "verificheremo se ci sono le condizioni per fare campagna elettorale sul nostro programma. Se qualcuno mi dice che per fare questa intesa devo accettare di non battermi più contro il rigassificatore di Piombino o devo votare per l'invio di armi all'Ucraina o per l'aumento della spesa militare allora arrivederci e grazie. Senza rancori, ma arrivederci".

Concorda però che è necessario "ricercare fino all'ultimo momento il massimo della convergenza" nei collegi uninominali, "dove ogni voto conta". "Siamo di fronte a una destra che ha diffuso veleno nelle vene degli italiani - afferma - le parole pesano, la violenza può crescere". Avrebbe preferito Conte? "Sarebbe stato giusto lavorare a una coalizione larga, partendo dal Conte II. Il dialogo con i Cinque stelle va riaperto. La politica non è mai una fotografia, è un processo in movimento". Aprire a Renzi? "Adesso non esageriamo", conclude.