Antonio Emmanuèlovich Spadavecchia musicista ucraino con radici pugliesi
Antonio Emmanuèlovich Spadavecchia è stato un compositore russo , ma di origini italiane perchè nato e vissuto a lungo tra gli italiani di Crimea.
di Pierfranco Moliterni
Mentre tutti siamo sconvolti per quanto sta succedendo in Ucraina quand’anche una città-simbolo come Odessa sembra essere sul punto d’essere attaccata dalle forze armate di Putin, abbiamo cercato di guardare oltre l’orizzonte drammatico di questi momenti e di parlare invece di arte, musica, pace e bellezza dello spirito. Magari solo scrivendo di un musicista pugliese, meglio sarebbe dire di origini pugliesi cosa testimoniata dal suo stesso nome e cognome che non hanno assolutamente niente di russo e invece molto di italiano, e forse sarebbe meglio dire di pugliese.
Si tratta di Antonio Emmanuèlovich Spadavecchia [in lingua russa Спадавеккиа, Антонио Эммануилович] nato ad Odessa il 3 giugno 1907 e morto a Mosca il 7 febbraio 1988 . Egli è stato un compositore russo, ma
di origini italiane perchè nato e vissuto a lungo tra gli italiani di Crimea.
Era nipote di nonni, entrambi nativi di Bari: i fratelli Antonio e Nicola Spadavecchia; e figlio di cugini diretti sposatisi tra di loro (Antonio aveva sposato Elena Galante di Bari; e Nicola aveva sposato Paolina Di Lerio di Brindisi). Dalla famiglia di Antonio nacque Emanuele, capitano di lungo corso, e da quella di Nicola nacque Angelica. Emanuele e Angelica poi si sposarono e da quel matrimonio tra consanguinei nacque il nostro ANTONIO EMANUELOVICH SPADAVECCHIA.
I suoi avi erano stati commercianti/marinai che già frequentavano molti porti russi quando decisero di emigrare con le rispettive mogli a Odessa. All’età di 13 anni il nostro Antonio, rimasto orfano di madre, si imbarcò come mozzo su di un piroscafo ma poco dopo si recò a Mosca per dedicarsi allo studio della musica ricordando la passione familiare per la musica italiana. Qui, a Mosca-Conservatorio, fu allievo di grandi docenti come Miajskovsky e di Schebalin, colui che nel 1942 era diventato Direttore del Conservatorio di Mosca dopo essere stato maestro di composizione di molti famosi musicisti russi del ‘900 dai nomi di Denisov, Gubaidulina, Khachaturian e appunto anche del nostro Antonio Spadavecchia.
C’è da sottolineare che nel 1948 Shabalin, il docente dell’italo-russo Spadavecchia, venne accusato dalla Conferenza della Musica di essere un “formalista” secondo le direttive del famigerato Ministro della Cultura della Russia stalinista, Andrej Aleksandrovič Ždanov. Tuttavia egli continuò a comporre e ad insegnare sino alla sua morte avvenuta nel 1963.
Benchè tuttora ancora sconosciuto da noi, c’è da dire che (come disse il famoso Shostakovic) Shebalin è stato uno dei più famosi e prestigiosi compositori russi del ‘900, e il più ‘talentuoso’ maestro e compositore
durante il regime stalinista. Costui fu dunque il vero e unico maestro di il (quasi) barese di Odessa che in quel clima culturale e politico così difficile ebbe a prendere alcune lezioni di composizione a Mosca anche dal famoso Sergej Sergeevič Prokof'ev.
Scampato dal duro periodo stalinista, Spadavecchia a fine carriera, nel 1977, venne premiato come Artista Nazionale dell’Unione Sovietica! Le sue composizioni di opere, balletti, musica sinfonica, concerti, molte
colonne sonore cinematografiche e buona musica da camera, sono state divulgate in scambi culturali con altri Paesi Comunisti e sin dopo la Seconda Guerra Mondiale. La sua maggiore opera lirica è Il tafano, che è
stata la seconda opera russa (dopo Eugenio Oneghin di Pëtr Il'ič Čajkovskij) a essere eseguita nel teatro dell’Opera di Hanoi in Vietnam.