Ex-Ilva, Emiliano: 'Se nazionalizzata, la Puglia potrebbe entrare con AQP'

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, fa sentire la sua voce a proposito del'ennesima deriva del siderurgico tarantino Ex-ILVA.

Ex Ilva Taranto
PugliaItalia

Caso ex-Ilva, la soluzione prospettata su queste pagine all'indomani della crisi scoppiata nel 2012, torna al centro del dibattito industriale. Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, fa sentire la sua voce a proposito del'ennesima deriva del siderurgico tarantino Ex-ILVA e lo fa in una intervista a Repubblica Bari.


 

"La Regione Puglia, ove partisse un processo di nazionalizzazione dell'ex Ilva di Taranto, sarebbe pronta a far parte della compagine sociale, anche facendo entrare nella nuova società propri gruppi, come Acquedotto Pugliese che, essendo uno dei fornitori più importanti di acqua allo stabilimento, svolgerebbe una funzione anche industriale".

"Avere una partecipazione diretta da parte di aziende pugliesi - ha spiegato il governatore - sarebbe di grandissima importanza: un asset industriale strategico guidato da una logica che è insieme globale ma anche locale avrebbe tutt'altra capacità di reagire alle difficoltà".


 

Emiliano ha aggiunto, anche, di essere "In continuo contatto con il ministro Urso e a disposizione della presidente del Consiglio per un'eventuale audizione sulle problematiche Ilva e sull'ipotesi di nazionalizzazione, concetto - ha sottolineato - che non mi pare sia avverso. Il patriottismo non va invocato contro la povera gente o contro chi vuole venire a realizzare la propria speranza nel nostro Paese, ma può essere praticato in maniera pragmatica tutelando gli asset produttivi strategici".

"Vorrei dire al governo - ha quindi proseguito Emiliano - che la decarbonizzazione non può essere rimandata, ma va mantenuta la promessa del ministro Urso di completarla entro quattro anni. Questa promessa va garantita all'interno di un accordo di programma è all'interno dell'Aia, l'Autorizzazione integrata ambientale, cioè deve essere una certezza granitica come un contratto, come una legge. Non può essere una fumosa prospettiva".


 

Il presidente Emiliano ha definito "drammatica" la situazione che riguarda "L'occupazione e la riattivazione di Afo1, l'altoforno che è andato in tilt a causa dell'incendio: un azzardo dal punto di vista tecnico industriale. Avevamo più volte avvisato sia il commissario Giancarlo Quaranta sia il ministro che le condizioni di manutenzione di questo altoforno erano pessime. Questo incidente renderà anche più complicata la trattativa per l'eventuale acquisto da parte della cordata azera, che ha un plus fondamentale per consentire l'inizio del processo di decarbonizzazione: la disponibilità del gas a prezzi competitivi. Chiunque voglia acquistare la fabbrica ha oggi il coltello dalla parte del manico".

(gelormini@gmail.com)

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