Ispra, in Puglia incremento dell'1,5% del territorio a pericolosità per frane
Giovanni Caputo (Presidente dell’Ordine dei Geologi della Puglia): " In Puglia la superficie del territorio a pericolosità per frane è aumentata dell’1,5%. Puglia tra le regioni italiane più vulnerabili”.
Da dati Ispra per il quarto Rapporto sul “Dissesto idrogeologico in Italia: pericolosità e indicatori di rischio”, emerge l’aumento del 15% della superficie del territorio italiano a pericolosità per frane dei Piani di Assetto Idrogeologico - PAI, del territorio nazionale. L’incremento rilevato per la Puglia è pari al 1,5%.
La Puglia è oggi una delle regioni italiane più vulnerabili al dissesto idrogeologico. Secondo i dati più recenti dell’ISPRA, l’89% dei comuni pugliesi, pari a 230 su 257, presenta livelli elevati di rischio idrogeologico, con picchi del 100% nella BAT, 95% nelle province di Brindisi e Foggia, 90% a Bari e 81% a Lecce. Questi numeri confermano una situazione di grave allarme che mette a rischio non solo il territorio, ma soprattutto la sicurezza delle persone e la tenuta socio-economica delle comunità.
"Le cause di questo rischio diffuso - ha affermato Giovanni Caputo, Presidente dell’Ordine dei Geologi della Puglia - sono molteplici: i cambiamenti climatici con eventi meteorologici sempre più estremi e repentini, la cementificazione incontrollata e l’abbandono delle campagne, che ha prodotto negli ultimi 50 anni la perdita di un terzo dei terreni agricoli, compromettendo la naturale capacità del suolo di assorbire le acque piovane e prevenire franamenti ed alluvioni”.
"L’Ordine dei Geologi della Puglia ribadisce ancora la necessità urgente di un approccio integrato di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico, che passi attraverso: l’aggiornamento e l’attuazione rigorosa dei Piani di Assetto Idrogeologico (PAI); la promozione di una pianificazione territoriale rispettosa delle condizioni geologiche e geomorfologiche; interventi di manutenzione territoriale e creazione di infrastrutture come bacini di raccolta dell’acqua piovana; la salvaguardia del suolo come presidio naturale di stabilità idrogeologica".
"Solo attraverso un impegno serio e coordinato, che coinvolga istituzioni, tecnici e cittadini - ha sottolineato Caputo - sarà possibile ridurre la fragilità del nostro territorio, prevenire disastri e salvaguardare vite umane. Invitiamo pertanto tutte le istituzioni regionali e locali a prioritizzare la prevenzione del dissesto idrogeologico e a sostenere le iniziative di studio, monitoraggio e intervento proposte dagli esperti geologi”.
(gelormini@gmail.com)