Lesina, resistenze agli impianti fotovoltaici galleggianti sul Lago
Lesina Futura presenta richiesta di Consiglio Comunale monotematico e proposta di deliberazione: ‘No agli impianti fotovoltaici galleggianti sul Lago di Lesina’.
Il gruppo Lesina Futura annuncia di aver presentato al Comune di Lesina una proposta di deliberazione del Consiglio Comunale, a firma delle consigliere Alessandra Matarante e Maria Nunzia Cicculli, con l’obiettivo di esprimere, in questa fase procedurale, la formale contrarietà del Consiglio alla concessione dello specchio acqueo del Lago di Lesina per la realizzazione di impianti fotovoltaici galleggianti.
I due gruppi di opposizione presenti in Consiglio Comunale, pur mantenendo la propria autonomia politica, hanno congiuntamente depositato una richiesta di convocazione di un consiglio comunale monotematico e una proposta di deliberazione, ritenendo necessaria una presa di posizione chiara, trasparente e condivisa su un tema che riguarda il futuro ambientale, economico e identitario del nostro territorio.
"La proposta - si legge in una nota diffusa - nasce a seguito della pubblicazione, da parte della Regione Puglia, degli avvisi relativi a due istanze di concessione demaniale lacuale, presentate da soggetti privati, che prevedono l’installazione di grandi impianti su una superficie complessiva di 311 ettari di lago, per una potenza di oltre 400 megawatt. Un progetto di portata enorme, che - se realizzato - cambierebbe profondamente l’equilibrio della laguna".
Le consigliere sottolineano come il Lago di Lesina rappresenti un ecosistema di straordinaria rilevanza ambientale e paesaggistica, parte integrante dell’identità del territorio e risorsa economica essenziale per la comunità locale. L’area interessata, infatti, ricade all’interno di Zone Speciali di Conservazione e Zone di Protezione Speciale.
Secondo Lesina Futura, il progetto, solleva numerose criticità: mancano strumenti di pianificazione come un Piano di Gestione Integrato della laguna e un regolamento chiaro sull’uso dello specchio acqueo; ma soprattutto non è stato avviato un percorso di coinvolgimento informato della cittadinanza; permangono incertezze tecniche su opere a terra, collegamenti elettrici e modalità di gestione degli impianti.
“Il Lago di Lesina è un patrimonio che appartiene a tutti noi - hanno dichiarato le consigliere Alessandra Matarante e Maria Nunzia Cicculli - e non possiamo permettere che venga compromesso da interventi che rischiano di alterarne in modo irreversibile l’equilibrio naturale ed economico. Chiediamo che il Consiglio Comunale prenda una posizione netta e che la Regione Puglia sospenda l’iter autorizzativo in questa fase procedurale, finché non saranno garantiti strumenti di pianificazione, trasparenza e partecipazione.”
Con questa iniziativa - chiude la nota - Lesina Futura riafferma l’impegno a difendere il territorio, la sua identità e le sue risorse, chiedendo che ogni decisione sul futuro della laguna venga presa nel rispetto dell’ambiente, delle comunità locali e delle normative vigenti.
Anche Legambiente Puglia interviene sul tema: "In questi giorni, nella provincia di Foggia, è in corso un dibattito sulla politica energetica e sulle ricadute che le scelte in materia avranno sul territorio. Il processo di decarbonizzazione in Puglia richiede decisioni coraggiose, in linea con gli impegni assunti a livello europeo e recepiti nella pianificazione energetica nazionale, che prevedeva il phase-out delle centrali a carbone entro il 2025. Una scadenza che il governo vorrebbe ora spostare al 2038. Parallelamente, nella provincia di Foggia si discute del revamping degli impianti da fonti rinnovabili e dei progetti per nuovi insediamenti".
Per Legambiente, entrambi i temi richiedono un’attenta valutazione all’interno della costruzione del PEAR (Piano Energetico Ambientale Regionale) e del Piano per l’individuazione delle Aree idonee, secondo le condizioni indicate dall’associazione nelle sue osservazioni. Un’attenzione particolare meritano le lagune di Lesina e Varano, dove sono previsti progetti di impianti fotovoltaici flottanti. Per Legambiente si tratta di proposte inaccettabili, dal punto di vista naturalistico, ambientale e socioeconomico.
Le zone umide costiere, infatti, sono riconosciute dalla Commissione Europea come ecosistemi chiave per la resilienza climatica: offrono protezione naturale contro innalzamento del mare, mareggiate e inondazioni (COM(2021) 82 final – EU Strategy on Adaptation to Climate Change) e sono tra i più efficienti serbatoi di carbonio del pianeta, capaci di immagazzinare fino a due volte più CO₂ delle foreste tropicali (EEA, 2022).
Le lagune, con le fasce dunali e l’agricoltura circostante (habitat prioritari come 1150* Lagune costiere, 2250* dune costiere con Juniperus spp., 2270 dune con foreste di Pinus pinea e/o Pinus pinaster), devono essere tutelate, salvaguardando equilibri ecologici, idrologici e idrodinamici già messi a rischio dalla crisi climatica. Esse svolgono un ruolo vitale nella conservazione delle risorse idriche, contrastando l’intrusione salina che minaccerebbe l’agricoltura locale. Comprometterle per interessi industriali sarebbe un vero suicidio.
In habitat così fragili occorre ridurre drasticamente le pressioni antropiche, soprattutto l'apporto eccessivo di scarichi e fertilizzanti. Anche le attività agricole e quelle tradizionali come la pesca e l'acquacoltura vanno incentivate e sostenute nel rispetto degli equilibri ecologici (per prevenire i ripetuti fenomeni di eutrofizzazione) e per tutelare le risorse ittiche, per fare sopravvivere la piccola pesca artigianale nei laghi costieri, così come si riesce a fare nelle Aree Marine Protette.
Per queste ragioni, Legambiente chiede alle autorità competenti di fermare i progetti di fotovoltaico flottante nelle due lagune, bloccando le procedure istruttorie e le richieste di concessione demaniale. Le lagune del Gargano hanno bisogno di tutt’altro: una riflessione seria e condivisa con cittadini, istituzioni, associazioni e comunità scientifica sulle sfide ecologiche che le minacciano. Non tutta la natura può essere piegata alle esigenze industriali: le risorse ecologiche della fascia costiera sono fondamentali per l’economia del Gargano.
(gelormini@gmail.com)