M5S, la candidatura di Aldo Patruno 'La Cultura si fa avanti'
Aldo Patruno ha presentato, presso il suo comitato elettorale a Bari, la sua candidatura al Consiglio regionale della Puglia, con il Movimento 5 Stelle, nelle circoscrizioni di Bari e della BAT.
Aldo Patruno ha presentato, presso il suo comitato elettorale a Bari, la sua candidatura al Consiglio regionale della Puglia, con il Movimento 5 Stelle, nelle circoscrizioni di Bari e della BAT. Durante l’incontro, Patruno – giurista e manager pubblico, Direttore generale del Dipartimento Turismo e Cultura della Regione Puglia negli ultimi 10 anni - ha illustrato le ragioni della sua scelta e il programma con cui intende portare avanti una nuova stagione di politiche attive per la Cultura e il Turismo.
“Non avevo in mente di candidarmi. Il mio impegno in questi mesi era concentrato sulla chiusura di una serie di attività importanti e delicate, frutto di dieci anni di lavoro alla guida del Dipartimento Turismo e Cultura della Regione Puglia. La mia candidatura nasce da una chiamata diretta di Giuseppe Conte, che mi ha contattato personalmente per chiedere di mettermi a disposizione del Movimento 5 Stelle e di un progetto politico fondato su competenza, etica pubblica e visione".
"Ho accettato questa sfida non per ambizione personale, ma per responsabilità civile: perché credo che in questo momento la Puglia e il Paese abbiano bisogno di persone che conoscano a fondo la macchina pubblica e che sappiano trasformare l’esperienza amministrativa in azione politica concreta. La mia candidatura nasce da una convinzione semplice: la Cultura si fa avanti. Perché la Cultura non è un orpello, non può stare nelle retrovie, ma è un motore vero di progresso, identità e futuro per la nostra Terra”.
Il claim della campagna, “La Cultura si fa avanti”, esprime il senso profondo di questa sfida: dare piena voce e vero protagonismo alla Cultura come leva di crescita economica, sociale e civile.
LE IDEE DI PATRUNO PER LA PUGLIA - Nel corso dell’evento, Patruno ha presentato le principali proposte del suo programma, sintetizzate in due grandi assi: Cultura e Turismo.
Per la Cultura, ha annunciato la necessità di approvare finalmente una riforma strutturale del sistema normativo regionale, per creare un quadro di regole moderno, trasparente e stabile che valorizzi chi lavora nel settore e dia continuità pluriennale ai progetti e agli investimenti. Un’attenzione particolare sarà dedicata a Taranto e alla sua provincia, con la proposta di realizzare, grazie al Just Transition Fund, il più grande progetto di Residenze culturali al mondo: un laboratorio permanente di innovazione e bellezza, insieme alla nascita di una Accademia di alta formazione per le arti performative.
Patruno ha, inoltre, sottolineato la necessità di un Fondo regionale per la rinascita dei teatri e dei cinema nei piccoli Comuni, per restituire vita agli spazi culturali e renderli luoghi di comunità e partecipazione. Infine, ha proposto l’istituzione di voucher per la domanda culturale, un sostegno concreto a famiglie e ragazzi per favorire l’accesso a teatri, cinema, musei e siti culturali, e nel contempo un reddito di sostegno per i lavoratori della Cultura, seguendo l’esempio dei più avanzati modelli europei che riconoscono alla cultura un ruolo sociale fondamentale.
Sul fronte del Turismo, Patruno ha parlato della necessità di approvare un Testo Unico del settore che innovi la normativa e semplifichi le regole, qualificando l’offerta e l’organizzazione erendendo più facile investire, innovare e valorizzare il territorio. Ha poi proposto il consolidamento e lo sviluppo della Rete POP - Pubblici Ostelli Pugliesi, recuperando edifici pubblici e privati dismessi per farne un network di ospitalità diffusa lungo cammini e itinerari culturali come la Via Francigena e la Via Appia.
Altro punto focale è il sostegno alle imprese e al lavoro nel comparto turismo, attraverso misure di formazione e stabilizzazione del personale stagionale, per contrastare il precariato e favorire la destagionalizzazione. Quindi, ha annunciato l’obiettivo di realizzare una mobilità intelligente per il turismo, con un sistema digitale in grado di collegare aeroporti, porti e stazioni con le località turistiche e i siti culturali, in modo semplice, coordinato e sostenibile.
“Voglio una Puglia che tenga insieme radici e ali - ha concluso Patruno - Radici nella nostra identità “meticcia”, e ali per volare alto con innovazione, bellezza e visione. La Cultura non deve restare sullo sfondo: è tempo che si faccia avanti”.
LA QUESTIONE DEI 25 MILIONI DI EURO - Patruno ha anche risposto alle domande dei giornalisti inerenti la questione sollevata neigiorni scorsi circa la erogazione di 25 milioni da parte della Regione Puglia ad operatori dello spettacolo presenti nei collegi elettorali.
“In questi dieci anni di lavoro alla guida del Dipartimento Turismo e Cultura della Regione Puglia abbiamo gestito e certificato fondi europei per 1 miliardo e 600 milioni di euro, tutti rendicontati e certificati secondo le stringenti regole dell’Unione Europea ed entro le rigide scadenze stabilite da Bruxelles".
"I 25 milioni di euro oggi al centro del dibattito non sono altro che risorse dell’Accordo di Coesione firmato dal Governo centrale con la Regione Puglia il 29 novembre 2024. Si tratta di fondi triennali (2025 - 2027) che, come prescritto dall’Accordo, devono essere impegnati entro il 31 dicembre di quest’anno, per rispettare i target di spesa concordati ed evitare il rischio di perderli".
"È bene chiarire che i beneficiari di questi fondi sono stati individuati direttamente dal Ministero della Cultura, non dalla Regione Puglia e men che meno dal sottoscritto, allora Direttore del Dipartimento. Si tratta infatti di 100 operatori dello spettacolo dal vivo già selezionati dal MiC per l’assegnazione del Fondo Nazionale per lo Spettacolo dal Vivo (FNSV), quale finanziamento statale di circa 10 milioni di euro. Per poter ricevere tali risorse, pena la perdita delle stesse, è indispensabile il cofinanziamento regionale, pari a 8,5 milioni di euro all’anno per tre anni, cioè i 25 milioni di cui si parla. Era obbligatorio assegnarlo. Anche perché gli operatori ancora non hanno avuto la prima quota annuale e il 2025 è quasi finito".
"Preciso, inoltre, che la Regione avrebbe dovuto assegnare queste risorse già due anni fa, trattandosi di programmazione europea 2021-2027, se il Governo centrale le avesse trasferite nei tempi dovuti. In realtà, i fondi sono stati assegnati solo il 29 novembre 2024 e resi effettivamente disponibili, dopo le necessarie procedure governative, tra giugno e luglio 2025. Da quel momento, la Regione si è immediatamente attivata per avviare tutte le procedure conseguenti e assegnare finalmente agli operatori pugliesi - distribuiti su tutto il territorio regionale - quanto loro spettante".
"In sintesi: non ho scelto i destinatari dei finanziamenti, individuati dal Governo; non ho scelto i tempi di erogazione, stabiliti dalle procedure ministeriali; ho agito con la massima trasparenza e responsabilità - come sempre nella mia esperienza ultra-ventennale di manager pubblico - garantendo l’impegno delle risorse entro i termini previsti".
"Posso affermare con orgoglio di aver svolto il mio incarico di Direttore generale della Regione Puglia per dieci anni, dopo quindici anni all’Agenzia del Demanio, con disciplina e onore, come richiede la Costituzione della Repubblica Italiana”.
(gelormini@gmail.com)