Molise, il carattere 'transumante' di Carmelina Colantuono-pastora
"Cheese 2025" ha riconosciuto il ruolo cruciale della pastora e casara di Frosolone (IS), Carmelina Colantuono, nella conservazione dei saperi e delle tradizioni.
"Cheese 2025", la prestigiosa e grande fiera internazionale del formaggio a Bra, ha riconosciuto il ruolo cruciale della pastora e casara di Frosolone (IS), Carmelina Colantuono, nella conservazione dei saperi e delle tradizioni: “Resistiamo, nonostante le leggi sembra vogliano distruggere le piccole aziende anzichè sostenerle”.
“Una donna casara/pastora/allevatrice che svolge un ruolo cruciale nella conservazione dei saperi e delle tradizioni”. Questa in sintesi la motivazione del premio assegnato alla 'vestale' molisana della transumanza, Carmelina Colantuono.
ll riconoscimento esprime la ‘Resistenza Casearia’, premio che, a partire dal 2009, Slow Food assegna a ogni edizione di Cheese, la principale fiera internazionale dedicata ai formaggi a latte crudo, organizzata da Slow Food e il Comune di Bra, in provincia di Cuneo. E’ l’ennesimo grande riconoscimento per Carmelina e per la famiglia Colantuono, un tributo dal taglio intternazionale, nel contesto di un evento di settore di notevole spessore, dedicato a quei pastori, casari, studiosi e appassionati “che rifiutano le scorciatoie ‘industriali’, ma che ‘testardamente’ continuano a produrre formaggi e alimenti rispettando naturalità, tradizione e benessere animale” si legge nelle motivazioni.
Carmelina ha ricevuto la prestigiosa pergamena da Lucia Fracassi, Direttrice Generale dell’importante azienda Eviso: “Ogni anno, alla fine della primavera, Carmelina Colantuono parte da San Marco in Lamis, sul Gargano, e porta le sue 350 vacche, in gran parte di razza Podolica, sulle montagne del Molise, alla ricerca di pascoli - si legge ancora - percorre 180 km di tratturi, gli antichi sentieri della transumanza. Carmelina custodisce questo rito antico, che nel 2019 è stato dichiarato Patrimonio Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO. Ma lo porta avanti con spirito moderno: oggi con lei camminano sul tratturo tante persone che vogliono scoprire un territorio, un mestiere, un modo di relazionarsi con gli animali. È una donna tenace, proprio come la nostra cara Agitu Ideo Gudeta, a cui dedichiamo questo premio”.
“Rappresento la quinta generazione della mia famiglia - ha raccontato Carmelina Colantuono - attraversiamo a piedi più di venti comuni lungo i famosi tratturi, i sentieri larghi 111 metri, e dormiamo all’addiaccio. Lo facciamo perché i nostri animali vivono secondo natura: non abbiamo stalle, perciò quando fa caldo ci spostiamo verso la montagna, a quote che superano i 1300 metri, e quando arriva l’autunno scendiamo in pianura”.
Quella che può sembrare una pratica bizzarra e fuori dal tempo, è invece una realtà importante anche per la salvaguardia dei tratturi e dei sentieri, che altrimenti verrebbero abbandonati. Ma Nemo non è quasi mai profeta in patria, così la transumanza molisana, sebbene nel 2019 sia stata dichiarata patrimonio immateriale dell’umanità dell’Unesco, non è stata adeguatamente protetta e promossa proprio alle latitudini molisane, e nel momento di maggiore difficoltà: “Da alcuni anni, prima per il Covid, poi per la brucellosi e ora per la Blue Tongue, non abbiamo più avuto le autorizzazioni per movimentare gli animali - spiega - e così abbiamo dovuto portare gli animali sui camion. Non ho mai pensato di interrompere la tradizione della transumanza, spero soltanto che le leggi non ci facciano cambiare idea: molte norme, negli ultimi tempi sembrano andare nella direzione di distruggere le piccole aziende, anziché incentivarle e sostenerle”.
Parole che pesano e che speriamo possano essere ascoltate da chi può ancora fare qualcosa per tenere in piedi questo patrimonio molisano che continua a brillare nel mondo. Lo sta facendo ad esempio la Regione Puglia. “Sí, ringraziamo la Regione Puglia e Slow Food che stanno facendo un grande lavoro per mantenere la tradizione della transumanza e con essa i prodotti di eccellenza” ha concluso Carmelina Colantuono, accompagnata in Piemonte da Nicola Di Niro, co-organizzatore della transumanza molisana e coordinatore di progetti territoriali.
(gelormini@gmail.com)