Orsara di Puglia, l'Appuntamento con la Daunia di Peppe Zullo

Si rinnova a Orsara di Puglia presso Villa Jamele di Peppe Zullo, l'Appuntamento con la Daunia 2021.

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Si rinnova a Orsara di Puglia presso Villa Jamele di Peppe Zullo (sulla provinciale Troia-Orsara), l'Appuntamento con la Daunia che, per la sua 26esima volta accoglierà gli ospiti e i relatori del tradizionale convegno. 

Nella tenuta che il cuoco-innovatore ha ideato e realizzato circa 20 anni fa, grazie all’ormai ultra-quarantennale sodalizio umano e professionale con l’architetto Nicola Tramonte, interverranno tra gli altri Antonio De Rossi, docente di Scienze e Tecnologie Alimentari dell’Università di Foggia; Pasquale De Vita, presidente del Gal Meridaunia; la senatrice della Repubblica Gisella Naturale; Aldo Patruno, direttore del Dipartimento Turismo e Cultura della Regione Puglia; Francesco Quitadamo, giornalista. A coordinare l’incontro sarà il giornalista Oscar Buonamano.

Quest’anno, il doppio filo conduttore dell’evento sarà “Storia di Puglie” e “La bellezza della lentezza”. A spiegare il significato dei temi messi in campo è lo stesso Peppe Zullo: “Fiumi di parole sono stati spesi per raccontare la Puglia, o per meglio dire le Puglie, una dolce distesa di terra che si adagia su due mari, ricca di storie, cultura e tradizioni. Una terra di popoli che hanno saputo rendere ricco un territorio partendo da cose apparentemente povere".

"Attraversare le Puglie significa fare un viaggio attraverso le mille sfaccettature di una terra meravigliosa - ha scritto il cuoco-innovatore sull’invito ufficiale inviato agli ospiti dell’evento. “Tra i tanti volti di questa terra ce n’è uno, quello che meno ti aspetti, quello del sole, del verde e della bellezza della lentezza. Qui il tempo sembra rallentare volontariamente, per offrire alle persone l’opportunità di godersi l’attimo e di ritrovare sé stesse".

"Sui Monti e Colline Dauni la bellezza che si nutre di lentezza è il risultato di una storia collettiva, che si è sempre alimentata di storie singole e private, di storie uniche. Per questa ragione l’edizione numero 26 di Appuntamento con la Daunia, pone l’accento sul valore della lentezza, come chiave di lettura e sviluppo per le aree interne, per l'entroterra dauno".

"Negli anni più recenti abbiamo ragionato sul cibo del futuro e sull’importanza di preservare le peculiarità dei nostri territori - aggiunge lo chef - oggi e ora è il tempo di raccontare ciò che è stato fatto, ciò che stiamo facendo e soprattutto chiederci cosa abbiamo intenzione di fare per migliorare, in modo costante e continuativo, la qualità della nostra vita e continuare a tutelare il nostro territorio. La pandemia ha costretto la società a ripensare sé stessa, al suo modo di stare al mondo e nello stesso tempo ci spinge a salire, tutti insieme, sul treno diretto verso il futuro. Un futuro che noi tutti, immaginiamo più sicuro, bello e sostenibile”.

IN VIAGGIO. L’immagine che lancia il 26esimo “Appuntamento con la Daunia” è una sorta di “manifesto programmatico”: si tratta della foto che ritrae un sorridente Peppe Zullo, nei pressi dei binari della stazione ferroviaria di Orsara, mentre tiene accanto a sé una valigia. Può evocare una partenza, oppure un arrivo, in ogni caso una tappa e una destinazione. Si parlerà anche di questo. Di un territorio da cui si può partire o ripartire, una terra amata e sospirata può essere la tappa di un percorso che ci allontana da essa oppure ce la fa riscoprire, valorizzare, mettendola al centro di un progetto che è come un albero: ha radici profonde e antiche da nutrire e preservare, ma anche rami che crescono proiettandosi verso stagioni future.

PUGLIE AL PLURALE. E’ stato proprio Peppe Zullo, a metà anni ’80, ad accendere per primo i riflettori su una Puglia inedita, sulla “bellezza della lentezza”, i profumi e i sapori della Daunia dell’entroterra appenninico. Mentre ancora impazzava il fast-food imposto da tv e mercato globale, il cuoco-contadino faceva un viaggio a ritroso lasciando gli Stati Uniti e tornando a costruire futuro a Orsara partendo dal cibo autentico, quello da lui stesso coltivato, preparato e messo in tavola per far riscoprire il gusto di una tradizione e di una sapienza contadina pronte a diventare innovazione alimentare e culinaria. Il suo esempio fu seguito, imitato, a volte scopiazzato, divenne ispirazione e modello sul quale si è innestato un vero e proprio cammino di riscoperta per un intero territorio. E’ da quell’esempio che si riparte.

(gelormini@gmail.com)

STORIA DI PUGLIE

Fiumi di parole sono stati spesi per raccontare la Puglia, o per meglio dire le Puglie, una dolce distesa di terra che si adagia su due mari, ricca di storie, cultura e tradizio-ni. Una terra di popoli che hanno saputo rendere ricco un territorio partendo da cose apparentemente povere. Attraversare le Puglie significa fare un viaggio attraverso lemille sfaccettature di una terra meravigliosa.

Una terra generosa che mani sapientihanno saputo modellare nel tempo e rendere sempre più unica elevando costantementela qualità delle produzioni e della vita.Tra i tanti volti di questa terra ce n’è uno, quello che meno ti aspetti, che non è quellodel vento e del mare, ma è quello del sole, del verde e della bellezza della lentezza. Quiil tempo sembra rallentare volontariamente per offrire alle persone l’opportunità di godersi l’attimo e di ritrovare sé stessi. Sui Monti Dauni la bellezza che si nutre di len-tezza è il risultato di una storia collettiva che si è sempre alimentata di storie singole eprivate, di storie uniche.

Per questa ragione l’edizione numero 26 di Appuntamento con la Daunia, pone l’ac-cento sul valore della lentezza, come chiave di lettura e sviluppo per le aree interne, per i Monti Dauni. Ventisei edizioni di una manifestazione che ha sempre messo al centrodalle sue riflessioni la qualità della vita, le sue comunità e lo sviluppo del territorio.Ventisei edizioni che raccontano, attraverso vicende che riguardano un’intera terra,quella dei Monti Dauni, vicende private che s’intrecciano inevitabilmente con la storiadelle Puglie e della loro evoluzione ed emancipazione.

Negli anni più recenti abbiamo ragionato sul cibo del futuro e sull’importanza dipreservare le peculiarità dei nostri territori: oggi e ora è il tempo di raccontare ciò cheè stato fatto, ciò che stiamo facendo e soprattutto chiederci cosa abbiamo intenzione di fare per migliorare, in modo costante e continuativo, la qualità della nostra vita e con-tinuare a tutelare il nostro territorio.

La pandemia ha costretto la società a ripensare sé stessa, al suo modo di stare almondo e nello stesso tempo ci spinge a salire, tutti insieme, sul treno diretto verso ilfuturo. Un futuro che noi tutti, immaginiamo più sicuro, bello e sostenibile.

Peppe Zullo