Ospedale Pediatrico 'Giovanni XXIII' Bari: lo scorporo si complica
Appare sempre più complicato il percorso per rendere autonomo l'Ospedale Pediatrico 'Giovanni XXIII' di Bari.
Dopo i ripetuti proclami ufficiali, appare sempre più complicato il percorso per rendere autonomo l'Ospedale Pediatrico 'Giovanni XXIII' di Bari.
"Spero che in pochissimi giorni si possa ottenere l’autonomia dell’Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII, così come promesso dal sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato - ha dichiarato in una nota il consigliere e assessore regionale al Bilancio Fabiano Amati - e dunque senza l’intermezzo del passaggio temporaneo nella ASL di Bari, come previsto dalla legge. Mi appello agli operatori sanitari del Giovanni XXIII a far sentire la loro voce, che poi è la voce di pazienti e famiglie, affinché la classe politica nazionale e regionale non si faccia suggestionare da ipotesi attendiste, camuffate da tecnicismi burocratici, messe in atto per ribaltare l’esito del voto in Consiglio regionale".
"Ma se questa soluzione non dovesse essere tecnicamente realizzabile in tempi fulminei - ha proseguito Amati - è necessario dire, per quanto superfluo, che la volontà della Giunta e del Consiglio regionale è racchiusa in una legge, e va dunque garantito, non oltre l’avvio delle ferie estive, il transito nella ASL di Bari. Le burocrazie sanitarie devono sapere di essere onerati dall’obbligo di rispettare e far rispettare le leggi e che in materia di salute il rinvio a domani è già di per sé un imperdonabile ritardo".
Più incisiva la nota del consigliere Pd Pierluigi Lopalco: “Avevo espresso con forza le mie perplessità, la mia ferma opposizione ed ero stato tra i pochi ad alzare la voce contro un’operazione che fin da subito era apparsa non solo fragile, ma impraticabile. Oggi, a distanza di sei mesi, la realtà mi dà purtroppo ragione. La “soluzione” proposta per l’Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII si è rivelata per quello che era fin dall’inizio: un castello di carte, un clamoroso buco nell’acqua frutto di totale improvvisazione e assenza di strategia".
"Ricordo i toni trionfalistici sulle promesse di autonomia. Una manovra, che ho definito da subito senza strategia, oggi grida vendetta. Dove sono i proclami? Dove i fantomatici “passi in avanti”? L’unica realtà è un gioco di dita puntate contro questo o quel soggetto, a seconda se il dito puntato venga da destra o da sinistra. Gli opposti populismi si incontrano".
"La dura verità - ha spiegato Lopalco - è che in sei mesi non si è mosso un solo dito, se non per la netta presa di distanza del Policlinico di Bari che ha smentito la fattibilità di un’operazione concepita senza basi solide. Questa è la prova palese di una politica fatta di annunci vuoti, pura propaganda e dilettantismo, senza la minima idea di come si amministri seriamente la Sanità".
"Torno a chiedere - ha cocluso Lopalco - con la stessa fermezza di allora, a chi ha promosso questa scelta: come intendete realizzare l'azienda autonoma per il Giovanni XXIII? Le vie sono chiare, dettate dalla normativa, senza soluzioni creative. Sarà un IRCCS o un’Azienda ospedaliero-universitaria? Non ci sono alternative. Siete stati abili con i proclami populisti, ma ora è il momento di dire quale strada intendete percorrere perché finora, a parte la retorica e la palese dimostrazione di non aver studiato la questione, non si è capita qual è la vera strategia".
"Lo dico sommessamente: questa vicenda rischia di essere non solo un’offesa all’intelligenza dei pugliesi, ma anche di recare un grave danno a un ospedale pediatrico che merita di maggiori attenzioni. Personalmente continuerò a battermi e a lottare affinché questa farsa finisca e si dia una direzione chiara per la salute dei nostri bambini. La nostra sanità merita visione e serietà, non dilettanti allo sbaraglio”.
Altri toni nella nota del capogruppo di Fratelli d’Italia, Renato Perrini, assieme ai consiglieri regionali meloniani Dino Basile, Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Paolo Pagliaro, Tommaso Scatigna e Tonia Spina: “Lo scorporo dell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari è di fondamentale importanza per garantire quel sacro diritto alla salute dei bambini che non è certo materia su cui perdere oltremodo tempo come sta facendo la Regione Puglia guidata da Emiliano e da un centrosinistra ormai sconquassato. Lo scorporo del cosiddetto “Ospedaletto” è scritto a chiare lettere nella legge di bilancio regionale approvata mesi fa e deve diventare realtà".
"Grave, peraltro, che a fronte della encomiabile attenzione sulla materia del Governo Meloni e del Ministero della Sanità nella persona del Sottosegretario alla Sanità Marcello Gemmato, la Regione Puglia si faccia beffa delle tempistiche di attuazione dello scorporo nonostante gli impegni presi nell’ultimo vertice convocato nel mese di marzo al Ministero a Roma, volto proprio a fare il punto della situazione con i rappresentanti della Regione Puglia e garantire tempi celeri per lo scorporo".
"Il Giovanni XXIII deve poter contare immediatamente su un assetto che permetta di continuare a garantire attenzione e cure ai piccoli pazienti e sollievo ai loro familiari, che non meritano certo di assistere a questa indecorosa attesa perpetrata da un governo regionale che, ancora una volta, dimostra tutta la propria inadeguatezza in tema sanitario e spregio nei confronti del diritto alla salute dei cittadini, anteponendo evidentemente la difesa di interessi particolari in vista delle prossime elezioni regionali”.
A cui si aggiungono le riflessioni del consigliere Fabio Romito (Lega): "Come avevo ampiamente previsto, le resistenze a dar seguito alla Legge Regionale approvata nella seduta dell’ultimo bilancio, a mia prima firma, che prevedeva il passaggio del Giovanni XXIII dal Policlinico di Bari alla Asl, si stanno manifestando in modo evidente".
"Dapprima Regione Puglia afferma di voler procedere direttamente con la costituzione di una nuova Azienda ad hoc, saltando il passaggio ad Asl, poi chiedeva tempo per produrre il piano operativo al Ministero, infine scompariva dai radar.
"Il termine del 2 aprile, indicato per consegnare il piano operativo di scorporo, non è stato rispettato dalla Regione, causando l’ennesima perdita di tempo. Noi invece abbiamo il dovere di fare rispettare una Legge Regionale, approvata dal Consiglio, e soprattutto di dare certezza a centinaia di famiglie disorientate e al personale medico sanitario che continua a sentirsi in balia delle onde. Tutto questo non è più tollerabile, e sono pronto ad adire ogni sede competente per tutelare i diritti dei piccoli pazienti pugliesi e delle loro famiglie. Non mi fermerò".
"L’iter per rendere autonomo l’Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII di Bari è ancora bloccato, nonostante gli impegni assunti dalla Regione Puglia nei confronti del Ministero della Salute. È la denuncia della Senatrice Maria Nocco (Fratelli d’Italia), che parla di “ritardo grave e incomprensibile su un tema che riguarda direttamente la salute dei bambini pugliesi”.
"La Legge di Bilancio regionale ha già previsto la separazione gestionale del Giovanni XXIII dal Policlinico di Bari e il percorso è stato condiviso a livello tecnico e politico, anche alla presenza del Sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato. Tuttavia, manca ancora l’invio formale di un documento fondamentale: lo stralcio del Piano Operativo Regionale, necessario per verificare l’invarianza della spesa".
“L’assessore regionale alla Sanità si era impegnato a trasmettere quel documento entro aprile - ha ribadito Nocco - ma siamo ormai a fine giugno e tutto è ancora fermo. A ciò si aggiungono interlocuzioni confuse e richieste fuori contesto, che fanno solo perdere ulteriore tempo”.
Per la Senatrice si tratta di una strategia attendista che rischia di compromettere un progetto importante per l’intera sanità pediatrica pugliese: “Ogni giorno di ritardo equivale a un’opportunità negata per offrire cure migliori ai nostri bambini. La Regione non può continuare a nascondersi dietro il silenzio o le lungaggini amministrative. Se ci sono obiezioni politiche allo scorporo, abbiano almeno il coraggio di esplicitarle davanti ai cittadini”.
“La sanità non può essere ostaggio dell’incertezza - ha concluso Nocco - la creazione di una struttura pediatrica autonoma serve a garantire cure più efficaci, percorsi dedicati e una governance più chiara. Chi frena questo processo dovrà assumersi la piena responsabilità, anche sul piano etico”.
Sul punto è intervenuto anche l’europarlamentare di Fratelli d’Italia, Francesco Ventola: “Siamo seri e - come diceva una vecchia trasmissione televisiva - ‘diamo un nome alle cose’: lo scorporo del Pediatrico Papa Giovanni XXIII dal Policlinico di Bari è, forse, bloccato più da motivazioni politiche che tecnico-burocratiche? Motivazioni che in questo periodo potrebbero avere anche il sapore del ricatto elettorale. E allora, forse, per questo motivo al Dipartimento Sanità prende tempo, magari per non scontentare qualche barone universitario, legato a qualche partito della sinistra barese? Per questo potrebbero non rispondere alle sollecitazioni del Ministero della Sanità e del nostro sottosegretario Marcello Gemmato, che insieme a noi del gruppo regionale, ha iniziato questa battaglia da tanto tempo".
“Insomma, una strumentalizzazione politica sulla pelle dei bambini e sul futuro di una struttura sanitaria che il centrosinistra, già con Nichi Vendola, sosteneva di dover far diventare il Gaslini del Sud! La verità è che in questi ultimi anni, specie con il governo Emiliano, invece, ha subito sempre più un depauperamento a causa di una cattiva o indifferente gestione da parte dei vertici del Policlinico".
“È questa l’attenzione che il governo Emiliano ha verso i bambini ammalati e le loro famiglie, anteponendo la politica e gli interessi partitici a quelli dell’assistenza sanitaria. I pugliesi se ne ricorderanno e li manderanno a casa!”
(gelormini@gmail.com)