Presepi di Puglia: realismo e innovazione nella tradizione
La tradizione del Presepe nel contesto moderno della società: le 'scarabattole' di Tonino Cibelli a Troia, le macerie di guerra nell'allestimento a Monte Sant'Angelo, quello permanente a Polignano e quelli in ceramica a Grottaglie.
La tradizione del Presepio, nell'accezione rievocativa voluta da San Francesco d'Assisi, si rinnova nel passaggio generazionale (Natale in Casa Cupiello di Eduardo) e si adegua al ritmo dei tempi moderni, per resistere alla deriva relativista e mantenere viva la forza di un evento 'cruciale' non solo per i cristiani.
Betlemme non più come momento di svolta, lontano nel tempo, che si rinnova nel ricordo e nella celebrazione di una ricorrenza. Ma Betlemme, quindi, che si fa rappresentazione di una realtà comune, per diventare riscatto nel messaggio rivoluzionario di una nuova speranza, testimoniata dalla nascita e dal vagito della nuova vita, che irrompe in tutta la sua luce e in tutta la sua innocenza.
I presepi di Tonino Cibelli - artista e custode della tradizione daunia a Troia (Fg) - nelle caratteristiche 'scarabattole' (teche artigianali o campane di vetro) continuano a presentarsi in forma permanente e con carattere resiliente, esibendo tutto il loro fascino e l’intensa carica suggestiva nelle originali ambientazioni in verticale, le cui declinazioni rimandano a scorci famigliari ricchi di emozioni e di rinnovato fervore religioso.
Una cifra creativa tesa a stimolare l’incanto e accendere sentimenti di meraviglia, curando i dettagli e mantenendosi ancorato a una tradizione che, di volta in volta, trova segni di contemporaneità nell’immaginare Betlemme e la sua rappresentazione classica nelle vie e nei contesti urbani dei nostri paesi, dei villaggi più remoti o delle città più animate.
Un modo tutto suo per rivitalizzare lo sguardo innocente dell’infanzia e l’approccio curioso - e certamente più maturo - verso quella forza attrattiva e rasserenante, ricca di mistero e di quotidiana realtà, che a tutti piace chiamare: bellezza.
“Gloria in excelsis Deo” cantano gli angeli in coro sulla grotta, mentre Maria copre amorevolmente il Bambinello nella mangiatoria - riscaldato dall’alito del bue e dell’asinello - e Giuseppe presidia la scena. Nel frattempo, i Re Magi guidati dalla Stella Cometa, il pastorello con l'agnellino sulle spalle, la lavandaia, gli zampognari, Benino dormiente e gli altri soggetti della rappresentazione, pecorelle comprese, sono tutti un gregge di sensazioni: fissati dall’artigianalità certosina e dalla passione artistica di un tipico cultore della tradizione locale.
I presepi di Tonino Cibelli sono fatti per perpetuare i bagliori della Notte Santa, per questo sono custoditi sotto vetro, perché gioia e speranza possano catturare a lungo gli sguardi innocenti e senza tempo di ammiratori ed estimatori e, come la facciata di una Cattedrale o gli arabeschi di un Rosone, cantare a tutti la bellezza della vita e in particolare quella di una "nuova vita".
Sul promontorio del Gargano, invece, l'AVIS di Monte Sant’Angelo ha scelto quest'anno di rompere con la tradizione locale, per lanciare un forte appello alla riflessione. È stato infatti realizzato, col patrocinio dell'Assessorato conunale al Welfare, un presepe che non non raffigura più gli scorci della città, ma è ambientato tra le macerie delle guerre attuali.
"Il presepe allestito - ha detto Antonio Rinaldi presidente AVIS Monte Sant'Angelo - vuole rappresentare un monito ed una riflessione, una finestra sulla nostra realtà. Non possiamo ignorare le guerre che continuano ad insanguinare il mondo, evidenziando come la vera pace, quella di Cristo, sia incompatibile con la violenza né possiamo richiamare la gioia della nascita di Gesù semplicemente integrandola in un contesto sereno, bensì creando un forte contrasto tra violenza e nascita, disperazione e speranza".
"Per questo abbiamo scelto di allestire la Natività tra le macerie, dove al posto delle classiche statuine ci sono scene di vita quotidiana nelle località colpite dalle guerre. Attraverso questo presepe vogliamo invitare ad una riflessione profonda: 'Che cosa significa per noi la Natività? È solo una tradizione o è un appello a costruire la pace anche in mezzo al caos della guerra?'. L'invito - ha concluso Rinaldi - è quello di trovare la speranza e la fede anche nelle situazioni più difficili ed a non dimenticare le vittime innocenti. La pace di Gesù non è fatta di armi, ma di amore e non teme la guerra".
Mentre a Grottaglie (TA), capitale pugliese della ceramica e unica città in Italia con un intero quartiere dedicato alla produzione ceramica, si impreziosisce di un nuovo tassello culturale celebrando l’arte del presepe in ceramica, una tradizione che unisce maestria artigianale e creatività contemporanea.
Il presepe per Grottaglie non è soltanto una tradizione: è un linguaggio artistico che attraversa il tempo, intreccia stili e racconta identità. Questo racconto si arricchisce di un nuovo capitolo con la presentazione della collezione museale “I Presepi” nel Palazzo De Felice, in piazza Santa Lucia.
Si tratta di una raccolta unica nel panorama nazionale, che riunisce oltre duecento opere in ceramica realizzate dagli anni Ottanta a oggi e destinata a diventare patrimonio permanente della città. La collezione, promossa da Comune di Grottaglie, custodisce le opere premiate e donate nel corso della Mostra del Presepe, avviata a Grottaglie nel 1980, e si deve a una felice intuizione del 1986: da quell’edizione, infatti, le opere vincitrici entrano a far parte del patrimonio cittadino.
È un viaggio attraverso quasi mezzo secolo di storia del presepe in Italia, tra stili, ispirazioni e simbolismi che attraversano Napoli, Faenza, Caltagirone e naturalmente Grottaglie. Il percorso espositivo accoglie i visitatori alla scoperta della Natività, attraverso presepi monoblocco e a figure mobili, pannelli modellati e decorazioni sui piatti, opere che esprimono forme sinuose e cromie intense. Ogni pezzo, dalle composizioni più semplici a quelle più complesse, racconta la tradizione e la sperimentazione artistica della ceramica italiana.
La collezione ripercorre gli ultimi cinquant’anni dell’arte presepiale italiana, valorizzando gli stili delle principali Città della Ceramica: dall’arte campana e napoletana a Faenza, da Caltagirone a Ragusa, fino alla tradizione veneta e a Grottaglie, che vanta una lunga eredità di maestri presepisti. Nel percorso trovano spazio anche presepi realizzati dagli alunni e dai docenti del Liceo Calò (un tempo Istituto Statale d’Arte), a testimonianza del ruolo formativo e creativo della scuola nella valorizzazione della ceramica.
Su due piani dello storico Palazzo De Felice, i visitatori possono seguire un percorso che mostra come l’arte del presepe si sia trasformata nel tempo: non solo rappresentazione della Natività, ma espressione di valori laici e cristiani, tradizione e contemporaneità, dialogo e comunità. Un racconto che oggi parla anche di pace e solidarietà.
Parallelamente prosegue la 46ª Mostra del Presepe - “La sacra famiglia”, in programma fino al 6 gennaio 2026 al Castello Episcopio. Una rassegna storica e suggestiva che raccoglie artisti da tutta Italia, offrendo l’opportunità di ammirare cinquanta opere realizzate nei principali centri della ceramica italiana, tra tradizione e creatività contemporanea.
La segreteria organizzativa e l’allestimento sono stati curati in collaborazione con CoopCulture, gestore dei servizi turistici, museali e culturali della città. I patrocini: Comune di Grottaglie, Regione Puglia, POP Pottery of Puglia, AiCC – Associazione Italiana Città della Ceramica. Alle visite guidate – curate dagli operatori museali e turistici di CoopCulture – collabora anche la Pro Loco Grottaglie.
Grottaglie è l’unica città italiana con un intero insediamento urbano dedicato alla produzione ceramica. Il Quartiere delle Ceramiche, lungo la gravina di San Giorgio, ospita oltre settanta botteghe artigianali e continua a essere luogo di vita e lavoro di maestri ceramisti riconosciuti in tutto il mondo. Grottaglie è tra le Città Italiane della Ceramica riconosciute da AiCC, simbolo di una tradizione viva che ha saputo evolversi nei secoli mantenendo intatta la propria identità, valorizzando il suo patrimonio storico, artistico e cultura.
Info e orari di apertura:
“I Presepi” – Collezione museale civica nazionale dei presepi in ceramica italiani dal 1980 ad oggi
Palazzo De Felice, Piazza Santa Lucia, Grottaglie
• Dal 12 dicembre al 6 gennaio: martedì-domenica 17:00-21:00
• Lunedì: chiuso
• Visite guidate per le scuole su prenotazione al numero 080-8910777
46ª Mostra del Presepe
Castello Episcopio, Largo Immacolata, Grottaglie
• Martedì-mercoledì: 10:00-13:00 / 15:30-18:30
• Giovedì-domenica: 09:00-22:00
• Lunedì: chiuso.
Nel cuore di Polignano a Mare (Ba), invece, in una cappella discreta e poco appariscente, è custodito un presepe formidabile, realizzato da Stefano da Putignano nei primi decenni del ‘500. Un testamento scolpito nella pietra locale che racconta un pezzo di storia della Puglia e del suo variegato rapporto con le arti.
L'artista fu tra gli scultori più noti del Rinascimento in Puglia e realizzò numerose e pregevoli opere di arte sacra: a Martina Franca (Ta) si conservano diversi suoi lavori, compresa la statua di San Martino - il santo patrono - collocata sull'altare maggiore della Basilica.
"Con Stefano da Putignano - commenta Chiara Gelao già direttrice della Pinacoteca Matropolitana di Bari -la pietra assurge a materiale esclusivo di scultura e si esalta come 'pietra viva' e colorata, animata di spiritualità. Basti ammirare le natività oggi custodite nella chiesa matrice di Polignano a Mare, nella Basilica di San Martino a Martina Franca e nella parrocchia del Carmine a Grottaglie, il più grande presepe del Cinquecento in Puglia".
E da Grottaglie a Polignano a Mare la tradizione artigianale dei presepi in ceramica, ha preso corpo anche attraverso la presentazione della vita e le opere di Emanuele Esposito, poliedrico artista di cui Polignano ha uno dei più monumentali presepi a figure mobili, in fase di restauro.
"Con Grottaglie - ha dichiarato l'assessore alla Cultura Raffaelle Capriglia - si rafforza la collaborazione e l’incontro tra le due realtà unite dall’arte: in convenzione con la Fondazione Museo Pino Pascali, a Grottaglie, il nostro Comune ha attivato il laboratorio di ceramica al Convento dei Cappuccini, meta di tanti giovani ceramisti ed appassionati. Nei prossimi mesi, si promuoveranno iniziative di approfondimento su questo grande presepe in ceramica".
"Con la Fondazione Pino Pascali e con il Comune di Polignano, continua l’interessante confronto sulla ceramica contemporanea, in vista del 33esimo Concorso di Ceramica Contemporanea "Mediterraneo", con la sua mostra internazionale, che si terrà da luglio a ottobre 2026. Grazie al sindaco di Polignano Vito Carrieri, a Bianca Bronzino, assessore alla Cultura e a Giuseppe Teofilo, direttore della Fondazione".
(gelormini@gmail.com)
* video da profilo facebook de 'Ilmadonnaro'