'Romeo si Julieta', La Luna nel Letto - Teatro Piccinni Bari
Romeo e Giulietta (Romeo si Julieta) - Teatro Piccinni Bari. La compagnia La Luna nel Letto e un gruppo selezionato di attori del Teatro Excelsior di Bucarest.
di Silvia Viterbo
Romeo e Giulietta (Romeo si Julieta), al Teatro Piccinni - Bari. La compagnia La Luna nel Letto, insieme a un gruppo selezionato di attori del Teatro Excelsior di Bucarest, con la guida artistica di Maria Rotar, reinterpretano il dramma di William Shakespeare sull’amore.
Le sue parole recitate in inglese risuonano forti e roboanti, come se fossero parole della Bibbia declamate in Chiesa. La scena scura e piena di fumo, vede un validissimo gioco di luci che sottolinea la potente interpretazione di 13 artisti, appartenenti a due mondi distanti, la Romania e l’Italia.
Due famiglie nemiche, i Capuleti italiani e i Montecchi rumeni, rappresentano lo scontro fra lingue e culture diverse, la cui unica possibilità di integrazione è l’amore di due adolescenti.
"Romeo e Giulietta racconta come l'odio degli adulti possa uccidere qualsiasi forma di cambiamento per le giovani generazioni - spiega Michelangelo Campanale - Romeo parla in italiano, la lingua dei Capuleti, solo quando si rivolge a Giulietta e in quel caso è un gioco di seduzione rivolto a lei, ma anche al pubblico che - nel vedere un personaggio che mostra la propria fragilità in una lingua non sua - si mette istintivamente dalla sua parte".
"E abbiamo affidato battute in rumeno a Giulietta, in modo da creare un contrappeso linguistico anche dalla parte dei Capuleti - prosegue il regista - i due ragazzi sono le finestre che si aprono sul mondo dell’altro e ha senso che si scambino la lingua, mentre le famiglie restano chiuse nel loro idioma".
Due file di sedie e personaggi vestiti di nero. Solo Romeo e Giulietta, sono candidi e adolescenziali. Si ameranno subito e il loro amore causerà la fuga, il dolore, la morte. Scendono veli di sipario, si creano piani diversi per i due ragazzi che parlano d’amore e decidono di sposarsi, ma sono i figli di due famiglie nemiche che inutilmente si odiano, e senza altra via d'uscita i due innamorati, segnati dalle stelle, si toglieranno la vita.
La lingua italiana si alterna a quella rumena, la scenografia è intensa fatta di momenti e di musiche opposte in musicalità e significato. Dal prologo del testo inizia una restituzione delle parole di Shakespeare in inglese, in tutta la loro forza originaria, che risuonano ancora, scandite dalle voci al microfono, come le narrazioni epiche o sacre. Il cuore e la meraviglia di questa scrittura sono affidati alla presenza scenica altrettanto forte degli attori, che dialogano nello spazio di una scena essenziale reso dinamico dall’energia dei corpi.
È un’opera antica e notissima, ma il linguaggio è molto attuale. Accanto all’amore ci sono i riti familiari fra adulti e adolescenti, lo scontro fra culture, il confine invalicabile dettato dal pregiudizio e dal rifiuto delle diversità, la guerra. La grandiosità di Shakespeare è questo suo inserirsi in ogni epoca, perché i tasselli di vita che racconta non mutano mai. Adattamento di Michelangelo Campanale, luci sempre sue e di Michelangelo Volpe , cura del movimento scenico di Vito Cassano. Repliche sino al 12 novembre.