Caldo e Omicron: va in tilt il 118, ambulanze bloccate nei Pronto Soccorso

Lunedì infermale per la Sanità del Lazio: oltre 2 ore di attesa per un'ambulanza, la denuncia di Confail Sanità

Roma
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Covid nella versione Omicron 5 e gran caldo: va in tilt nel Lazio il sistema delle ambulanze gestito dall'azienda della Regione Ares 118. Alla stazione Termini 2 ore e 40 di attesa per un'ambulanza che non si sa neanche se è arrivata, mentre sempre ieri, lunedì, alle 16 il picco di richieste di ambulanze con 147 richieste in coda.

La chiamano emergenza ma in realtà è una macchina che fa acqua da tutte le parti e il motivo è sempre lo stesso: le ambulanze partono, caricano i pazienti, poi quando arrivano nei Pronto Soccorso si fermano perché le barelle servono a sopperire alla carenza di posti letto e, senza barella, l'ambulanza resta bloccata. Sembra di rivivere un film già visto due anni fa, quando col picco del Covid 19, i parcheggi degli ospedali erano pieni di ambulanze in attesa di scaricare i pazienti. E' successo allora e si sta puntualmente verificando di nuovo con il gran caldo che fa salire le richieste dal parte degli anziani e il picco di Omicron 5.

Il 118 va in tilt: la denuncia di Amici, Confail Sanità Lazio

A “dare i numeri” della crisi d'estate del 118 è Vinicio Amici, segretario regionale di Confail Sanità Lazio , sindacato di maggioranza nel settore, che spiega come la crisi delle ambulanze sia figlia dei tagli alla Sanità: “Col commissariamento della sanità del Lazio sono stati chiusi ospedali e Pronto Soccorso è la situazione nei momenti di crisi diventa drammatica. Il caldo ha fatto salire le richieste di emergenza da parte degli anziani e a questo va aggiunto il picco di Omicron che causa problemi respiratori e tante persone, alcune delle quali hanno veri attacchi di panico e così chiamano il 188. Soluzioni? Devo riaprire gli ospedali e i Pronto Soccorsi chiusi. Ieri con 53 ambulanze bloccate il sistema è andato in tilt”.