Guerra a Gaza, tensioni alla Sapienza. Gli studenti: "Qui fermati e feriti"

Al grido di "Fuori la guerra dall'università" gli studenti si sono riuniti al pratone de La Sapienza: tensioni con la Polizia

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Tensioni alla Sapienza
Roma

Al grido di "Fuori la guerra dall'università" gli studenti si sono riuniti al pratone de La Sapienza e hanno iniziato a camminare in corteo per i viali dell'ateneo sotto lo sguardo attento della polizia. Espongono bandiere e cartelloni.

In uno si vede la Meloni e Netanyahu che si stringono le mani insanguinate.

La mobilitazione romana

"In tutta Italia gli studenti si stanno mobilitando, c'è una comunità che non vuole sporcarsi le mani di sangue. La rettrice ed il Senato accademico devono dimostrare che vanno tagliati i ponti con la guerra, solo così si possono costruire ponti per la pace", dice Filippo Girardi di Cambiare Rotta. 

La protesta alla Sapienza

I manifestanti sono usciti dalla città universitaria della Sapienza in corteo ma a viale Regina Elena sono stati bloccati dalle forze dell'ordine. Secondo quanto raccontano i ragazzi della Fgc almeno tre ragazzi sarebbero stati fermati e ci sarebbero dei feriti. "Di fronte alla mobilitazione degli studenti di oggi la risposta della Sapienza è stata nuovamente un Senato Accademico blindato e la celere. L'ateneo è disposto a caricare i propri studenti piuttosto che ascoltare le istanze di migliaia tra studenti, ricercatori e docenti. La Rettrice si assuma le sue responsabilità: dimissioni immediate!", scrivono sui social.

I fermati

"Durante il corteo hanno fermato due compagni, vogliamo raggiungere la questura ma la polizia ci impedisce di passare e carica gli studenti. Inoltre il Senato accademico delibera condannando il massacro e chiedendo il cessate il fuoco, ma è solo una dichiarazione per pulirsi la coscienza. Neanche una parola sugli accordi. Nessuna intenzione concreta di interrompere la complicità con il genocidio. La risposta del Senato alle nostre richieste è vergognosa. E sono vergognose le cariche della polizia". Lo affermano e poi scrivono sui social i giovani del coordinamento Collettivi Sapienza.