Il giro d'Italia per essere cremati: Roma cancella l'odiosa tassa sulla morte

Secondo Federcofit il Comune di Roma è pronto ad eliminare la tassa sulle cremazioni fuori porta

Roma
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Il Comune di Roma si sta preparando ad eliminare la “tassa per le cremazioni fuori impianti”, cioè il contributo di circa 220 euro dovuto dalle famiglie che volessero far cremare i propri defunti fuori Roma per evitare lunghe attese al cimitero di Prima Porta.

Ne dà notizia Federcofit, la federazione del comparto funerario italiano, al termine di una riunione organizzata dal direttore dei Servizi Funebri e Cimiteriali di AMA, Vitaliano De Salazar, a cui hanno partecipato l’assessore capitolino all’Ambiente, Sabrina Alfonsi, il vicepresidente nazionale di Federcofit, Marco Aquilini, accompagnato da Walter Fabozzi e Maurizio Mortale, e Alessandro Moresco della Feniof. 

L’abolizione definitiva di questa tassa faciliterà la scelta delle famiglie che, invece di attendere diverse settimane per accedere alla cremazione al cimitero Flaminio, potranno scegliere di portare il proprio defunto in un altro impianto, nel Lazio o fuori dalla regione. Inoltre, questa decisione del Campidoglio consentirà di svuotare progressivamente i depositi di Prima Porta, dove già attendono la cremazione oltre 1.500 feretri, prima che le temperature estive rischino di far esplodere una nuova situazione di emergenza sanitaria come un anno fa durante la giunta Raggi.

Aquilini, Fdercomit: "Aspettiamo la delibera a giorni"

"Siamo molto soddisfatti di questa decisione del Comune e attendiamo che la delibera venga approvata nei prossimi giorni”, ha dichiarato Marco Aquilini, vicepresidente nazionale di Federcofit. “Nella riunione abbiamo affrontato anche altri temi relativi ai cimiteri capitolini. Finalmente c’è un’apertura da parte del Campidoglio e di AMA per affrontare al meglio i ritardi nelle cremazioni a Prima Porta. Nel settore dei servizi funerari, la giunta Gualtieri ha iniziato così a mantenere le promesse fatte in campagna elettorale al settore delle imprese funebri, con una decisione che andrà incontro innanzitutto alle necessità delle famiglie dolenti, ma che contribuirà anche al miglioramento dei servizi cimiteriali”.

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