Mourinho esonerato, ecco chi ha tradito Mou nello spogliatoio e a Trigoria

Da Karsdorp a Lukaku tanti dissapori nello spogliatoio e Tiago Pinto ha staccato la spina al portoghese

di Franco Pasqualetti
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Roma

L'esonero di Mourinho ha creato un vero terremoto a Roma. Una decisione presa nella notte dai Friedkin ma maturata da giorni, settimane e covata nel seno di giocatori e dirigenti che non volevano più lo Special One sulla panchina giallorossa.

Una stranezza tutta romana, visto che Mourinho - in tutte le squadre che ha allenato - viene sempre descritto come un uomo unico. A Roma no, qui si rende mister Bean anche un mostro sacro della panchina.

Nello spogliatoio

Sicuramente il rapporto non è stato idialliaco con tutti. Molte volte Mou ha attaccato i suoi giocatori anche pubblicamente e questo ha turbato la suscettibilità di alcuni. Dettaglio tutt'altro che banale vista la storica nomea del 60enne diSetubal, rinomato per stabilire un rapporto unico con i propri calciatori tanto da portarli a compiere grandi gesti di sacrificio in nome del collettivo. 

Lo sfogo contro  Karsdorp

Impossibile dimenticare lo sfogo risalente al febbraio del 2022 con la Roma eliminata al Meazza dall'Inter in Coppa Italia. "Voglio sapere perché, giocando faccia a faccia con l’Inter, nei primi dieci minuti vi siete cagati sotto - avrebbe tuonato ai tempi il portoghese nello spogliatoio -. Voglio sapere perché da due anni vi mostrate piccoli contro le grandi. Il difetto più grande di un uomo è la mancanza di pa**e, di personalità. Avete paura di partite del genere? E allora andate a giocare in serie C dove non troverete mai squadre con i campioni, stadi top, le pressioni del grande calcio. Siete gente senza palle". Parole forti pure quelle nei confronti di Karsdorp, un anno fa, successivamente al pareggio per 1-1 in casa del Sassuolo. Davanti alle telecamere, e senza mai citare l'olandese, il tecnico non le aveva mandate a dire: "Non ha avuto un comportamento professionale e corretto. L'ho invitato a trovarsi una squadra a gennaio.

Anche Lukaku

Tra i giocatori che avrebbero voltato le spalle al mister si sussurra possa esserci anche Romelu Lukaku. Il belga, nonostante sia stato sempre schierato in campo, nelle ultime partite si sarebbe lamentato di come non gli arrivassero mai palle buone e giocabili. Poi c'è Pellegrini che ha vissuto fasi altanenanti dovute a problemi fisici che spesso non era in linea con i diktat dell'allenatore.

La dirigenza

Tiago Pinto, nonostante avesse assecondato quasi tutte le richeiste in tempo di calciomercato, ha avuto forti dissapori con l'allenatore ed è stato forse lui a staccare la spina e spingere i Friedkin a dire addio al portoghese.

La politica

Non nasconde il suo dispiacere per l'addio di Mourinho alla Roma, Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia e grande tifoso giallorosso. "Mou -dice all'AdnKronos- è uno dei giganti del calcio mondiale, quindi non vorrei essere nei panni di chi ha preso questa decisione e di chi lo sostituirà". Gasparri ammette che i risultati ultimamente non erano quelli attesi: "Ci sono state alcune delusioni, ma il calcio non vive solo di risultati, ci sono le passioni, e il portoghese sapeva suscitarle, ci ha sempre messo la faccia, è stato un trascinatore, a volte ha difeso la squadra anche mentre la dirigenza restava in silenzio, forse perché non hanno ancora imparato l'italiano... ", ironizza l'azzurro della politica. "Gli altri ci mettono i soldi -aggiunge- quindi hanno deciso, ma ci mettano il cuore. La Roma ci sarà pure dopo Mou, ma lui ha suscitato emozioni, è il non plus ultra, e quindi l'allontamento dispiace davvero...".