Primavera leghista: “A Roma con o senza FdI al lavoro per le regionali 2023”

Esclusivo. Alfredo Maria Becchetti, coordinatore romano della Lega: “Vogliamo capire se FdI sono ancora alleati o no”. Ed su “Roma ladrona...”

Roma
Condividi su:

di Claudio Roma

La Lega di Salvini a Roma? C'è per ora si vede poco, soprattutto dopo le Comunali che hanno segnato allo stesso tempo il “debutto” e la sconfitta della coalizione con Fdi e i “reduci” di Forza Italia. “Ci siamo e ve ne accorgerete”, sostiene il coordinatore romano, il notaio Alfredo Maria Becchetti, promettendo una primavera romana della Lega.

Dottor Becchetti, che ne è della Lega a Roma dopo la batosta delle Comunali?

“La Lega a Roma si è preparata per affrontare i prossimi anni di opposizione nei Municipi e al Comune, soprattutto per mettere in evidenza tutte le magagne di questa giunta di sinistra che è identica al Cinque Stelle. La gente non ha capito la differenza tra le chiacchiere e la capacità di Governo. E forse non stiamo stati bravi a spiegare il progetto politico, la nostra idea di città”.

Siete sempre alleati con Fratelli d'Italia e Forza Italia?

“Certamente noi siamo sempre alleati, la verità è che voglio capire se sono loro alleati con noi”.

La Lega è al Governo con Draghi e il Pd; a Roma e alla Regione Lazio è all'opposizione. Come si conciliano i due ruoli?


 

“Sono de cose diverse sono due esigenze diverse. Nel territorio le differenze e di capacità di amministrazione sono diverse. Apposizione e governo servono a dimostrare le nostre capacità di governo. Mi spiego meglio: il governo centrale attiene a un momento di emergenza nazionale, deve esserci unità anche tra chi è distante. Non faremo mai un governo politico con la sinistra, questo deve essere chiaro”.

E' sempre valido il ticket con Meloni per le Regionali 2023 o qualcosa è cambiato.

“E' sempre valido, siamo sempre dell'idea. La strada maestra è un centrodestra forte, alternativo alla sinistra per dimostrare ai cittadini che questa non è l'unica minestra a base di Bettini , Zingaretti e D'amato. Abbiamo idee nuove dalla perte dei cittadini e non di chi li governa”.

Dopo le Comunali è stata fatta una riflessione sulla sconfitta? E quali decisioni sono state prese?

“Abbiamo fatto lunghe riflessioni a 360 gradi sulle cose negative e su quelle positive. Quella più importante è che abbiamo desideri, uomini e capacità per aumentare il livello di penetrazione territoriale. Era la prima volta della Lega a Roma i romani potevano votare un'idea nuova politica. Il risultato è stato inferiore alle nostre aspettative ma buono, con tutte le difficoltà di sdoganare l'dea di Lega a Roma.


 

Notaio, consenta una battuta: che ne è rimasto di Roma ladrona, la Lega non perdona?

“Di quello slogan non è rimasto niente. Il significato di quella frase era altro. Aveva un valore specifico, voleva dire “aboliamo i ladrocini i all'interno del potere”. Se il Governo dell'Italia fosse stato a Viterbo, sarebbe stato Viterbo ladrona. Chi ha l'obbligo di governare deve farlo avendo maggiore rispetto delle necessità di base dei cittadini, dal risparmio della bolletta, alla serenità della vita. Non si può vivere sempre rincorrendo le emergenze”.

Concludiamo con i 100 giorni e più di Roberto Gualtieri

“... e chi li ha visti. Cento giorni e più in cui ho l'impressione che non sia cambiato nulla: progetti, pulizia, sicurezza.... sempre gli stessi identici problemi. Nessuno si aspetta la bacchetta magica ma almeno un segnale di presenza. Roma è identica se non peggiorata”.