Regionali Lazio 2023: Letta gela i candidati Pd: “Prima alleanze e programma”

Sul dopo Zingaretti interviene il segretario Dem che detta a Bruno Astorre la road map d'agosto: coalizione e idee di rilancio

Roma
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Regionali Lazio 2023 e dopo Zingaretti: né Alessio D'Amato, né Daniele Leodori, né Enrico Gasbarra. E di Primarie neanche a parlarne. Il toto candidato subisce una battuta d'arresto quasi clamorosa e a dire basta la chiacchiericcio è il segretario del Pd, Enrico Letta.

Due ore di riunione al Nazareno tra Letta, Francesco Boccia per gli entri Locali e il segretario regionale Bruno Astorre sono servite a fermare una corsa partita in anticipo e senza regole di partito. Parole “dure ma soavi” quelle pronunciate da Enrico Letta che ha riscritto la road map del partito nel Lazio, spostando le candidature all'ultimo punto dei “lavori”. Prima la definizione esatta della coalizione e quindi se “campo largo” o “campo larghissimo”, cercando di prendere il tempo giusto per capire le intenzioni nazionali del Movimenti Cinque Stelle che nel Lazio è schieratissimo con Giuseppe Conte. Ma anche la ridda di candidati non è piaciuta a Enrico Letta che ha chiesto ai referenti regionali di lavorare intensamente per ricucire le fratture interne al partito. Solo dopo questo lavoro d'estate e passate le Regionali in Sicilia, allora anche nel Lazio si potrà pensare alla candidatura giusta.

Regional Lazio, il diktat di Letta: "Prima il programma poi il candidato"

Prima però di costruire convergenze sul candidato ideale, il partito dovrà elaborare un programma che dia nuovo impulso alla vita regionale, dopo il tracollo di gradimento di Nicola Zingaretti, sul qual pesano due mandati, una stanchezza di apparato e nodi irrisolti come quello dello sviluppo economico, dei posto di lavoro e della Sanità post emergenza Covid sulla quale pesano come macigni le liste d'attesa e le difficoltà del sistema emergenziale.

Regional Lazio, il diktat di Letta: di Primarie neanche a parlarne

Da segnalare anche che durante la riunione la parola Primarie “semplici” o di “coalizione” non è stata mai pronunciata, quasi fosse caduta nel dimenticatoio. Così Letta ha stoppato bruscamente ogni velleità personale dei candidati chiedendo al partito di studiare durante l'estate. A settembre gli esami.