Regione Lazio: un archeologo come dirigente per l'informatica della Sanità

Il bando burla: cercasi esperto di tecnologie digitali per l'innovazione e l'Intelligenza Artificiale nella Sanità, laureato in qualsiasi cosa

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Francesco Rocca
Roma

La Regione Lazio non finisce mai di stupire: l'ultima bizzarria è la ricerca pubblicata lo scorso 27 marzo per l'assunzione di un dirigente nell'Area Innovazione e Ict nella Direzione regionale “Salute e integrazione sociosanitaria” che non sia laureato in ingegneria informatica.

Il bando lascia senza parole soprattutto nella parte in cui indica il lavoro che dovrò svolgere e che spazia dall'innovazione e digitalizzazione dei servizi e delle infrastrutture informatiche dei Servizio Sanitario sino alla definizione delle strategie per la Sanità digitale, passando per la proposta di soluzioni innovative anche “attraverso l'Intelligenza artificiale per il governo dei processi”, sino ad occuparsi di Cybersecurity e la Telemedicina”.

Una laurea qualunque va bene per essere assunti

E quale corso di studi, nonché curriculum dovrebbe avere il novello Bill Gates o Steve Wozniak e se donna la novella Grace Hopper chiamato a iniettare alta tecnologia nella gestione della sanità del Lazio? La risposta è indicata chiaramente nel bando: una “laurea magistrale o specialistica o diploma di laurea del vecchio ordinamento”, e quindi con un cursus studiorum che può spaziare dalle lettere antiche, all'archeologia ma anche in Viticolura ed enologia, e perché no anche Arte e design e marketing. Questo perché il bando parla chiaro: “Costituisce titolo preferenziale il possesso della laurea in ingegneria”. E visto che non è specificato “ingegneria informatica” il dirigente che si dovrà occupare della Sanità del Lazio, potrebbe anche essere laureato in ingegneria idraulica o civile. La Commissione giura di prendere in esame anche la partecipazione a corsi e master attinenti alle “materie dell'incarico”.

Il "cruscotto della Sanità", un progetto promesso dalla Giunta Storace

Andrea Urbani, direttore Sanità del Lazio
 

E' chiaro che un fine letterato che abbia partecipato a corsi di informatica sarò poco utile al progetto del Direttore Regionale della Sanità, Andrea Urbani, che ha promesso al presidente Francesco Rocca di attivare il “cruscotto della sanità”, un sistema tecnologico che dovrebbe consentire il controllo totale e in tempo reale della Sanità del Lazio, lo stesso identico “Cruscotto” promesso da Urbani alla Giunta Storace nell'anno Duemila. Dopo 20 anni il “Cruscotto” riappare miracolosamente.

A pensar male...

“A pensar male” verrebbe da dire che il bando per dirigente da 90 mila euro l'anno per i 3 anni, o è stato scritto in fretta e furia, oppure è così aperto che persino un archeologo potrebbe curare la Sanità.

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