Stadio As Roma Pietralata, Prc diffida Comune e Regione: “Iter già viziato"

In attesa dell'avvio del dibattito pubblico monta la protesta contro il nuovo stadio: “Sarebbe un ulteriore sfregio a Roma”

Roma

Stadio dell'As Roma a Pietralata prima del dibattito pubblico che il Comune di Roma ha affidato a Nomisma, monta la rivolta. Dopo i Comitati della zona di Pietralata, arriva la doppia diffida a Comune e Regione Lazio, firmata e depositata dal Partito della Rifondazione Comunista del Tiburtino.

Scrivono gli esponenti di Prc Tiburtino: “Preannunciando future impugnazioni giurisdizionali, invitando le autorità interessate ad esercitare il potere dell’autotutela, si diffidano Il Comune di Roma, in persona del Sindaco p.t. e la Regione Lazio in persona del suo Presidente p.t. a non adottare provvedimenti tali da far ulteriormente avanzare un procedimento amministrativo già viziato”.

"Sarebbe un ulteriore sfregio alla città"

E spiegano in un lungo post social i “mali oscuri” ma neanche troppo di un mega centro commerciale, mascherato da nuovo stadio: “Nasce in una assemblea pubblica la convinzione politica che un nuovo stadio sarebbe un ulteriore sfregio alla città di Roma, inconcepibile e insostenibile per molte ragioni. Un inutile capriccio speculativo che porterebbe al consumo di suolo, a costi ambientali e sociali. Da tempo comitati territoriali e della città denunciano i problemi legati all’ ipotesi di uno stadio a Pietralata : 153.600 metri cubi con una altezza di 52 metri, con una ricettività di 62.000 spettatori, per attività di sette giorni su sette legate non solo alle partite di calcio ma anche attività commerciali, concerti, eventi di varia natura”.

"Giù le mani dal parco previsto dal Piano Regolatore"

Ancora Prc Tiburtino: “Oltre alla sottrazione di un parco di 14 ettari previsto nel Piano regolatore, è stato evidenziato e documentato l’assurdo impatto in termini di consumo di suolo ( 29 ettari dichiarati dall’ISPRA), il rischio di paralisi della mobilità pubblica e privata in un territorio già congestionato, le probabili difficoltà dell’Ospedale Pertini a garantire le attività di assistenza e le risposte alle urgenze e alle emergenze sanitarie; l’inquinamento ambientale, termico e acustico. Non manca una severa critica al percorso amministrativo - insufficiente e inadeguato – a garanzia della partecipazione pubblica”

Le forze politiche contrarie e le “violazioni di legge”

“Tutte le criticità segnalate sono state assunte dalle forze politiche (PRC, PaP, Unione popolare, PCI, Sinistra anticapitalista, Rete Ecosocialista) che a fronte di un “business park con stadio” segnano una opposizione netta. Chiedono di fermare tutto e decidono di rivolgere apposita diffida a quanti, nelle istituzioni, hanno il compito di guardare non alla speculazione finanziaria ma al bene pubblico. Il pool di avvocati messo all’opera dai partiti ha condiviso e rappresentato i problemi sollevati dai cittadini e avvalorati dal parere degli Enti coinvolti; ha evidenziato le carenze dello studio di fattibilità presentato dalla A.S Roma S.p.a., rilevato violazione delle norme e delle prescrizioni della c.d. legge Stadi, contestato le procedure per l’acquisizione delle eventuali modifiche dello strumento urbanistico e anzitutto il nodo fondamentale della variante urbanistica”.

Un messaggio chiaro alla Giunta Gualtieri

La conclusione è feroce: “La città di Roma e il suo Sindaco sono già in affanno per i tanti problemi drammaticamente irrisolti: dal trasporto pubblico inadeguato, dalla emergenza abitativa ai rifiuti che invadono la città: ci si concentri su questi problemi lasciando stare le speculazioni di privati e affaristi. Potremo sempre tifare per la Roma nell’ancora meraviglioso stadio Olimpico”.

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