"Tanya Yashenko raggirò il principe Bonanno": a processo la modella influencer

Rolex, gioielli, diamanti e una serie lunghissima di bonifici per acquistare un B&B in piazza di Spagna che hanno ridotto il nobile sul lastrico

di David Perugia
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Tanya Yashenko e il principe
Roma

Tanya Yashenko, bielorussa, 37 anni, modella e aspirante influencer, è stata rinviata a giudizio per circonvenzione di incapace e autoriciclaggio. E' accusata di aver raggirato il suo ex fidanzato Giacomo Bonanno di Linguaglossa.

Una vicenda a metà strada tra la soap opera e la realtà. Durante la storia d'amore la modella avrebbe sottratto, tra regalie e denaro, una cifra da capogiro al nobile: 1.350.600 euro.

I soldi

La Yashenko avrebbe incassato tra bonifici, viaggi di lusso, regali griffati e gioielli costosissimi quasi un milione e mezzo di euro in due anni. In particolare, tra il 2019 e il 2021 la donna avrebbe ottenuto bonifici per centinaia di migliaia di euro, con causali come "Pagamenti", "gift", "lavori". Denaro che comprendeva anche spese inerenti la gestione di un bed and breakfast in piazza di Spagna, intestato alla modella e da lei acquistato usando anche i soldi ricevuti dal nobile. E ancora: Bonanno avrebbe pagato le assicurazioni di due auto intestate alla donna, l’affitto di un garage, bollette diacqua, luce, gase nettezza urbana a nome dell’imputata, una Mercedes da 86.800 euro e una Smart Brabus. Non è tutto: il pm contesta anche il pagamento di un professionista per il disbrigo delle pratiche relative all’ottenimento della cittadinanza italiana per la modella e del permesso di soggiorno a lungo termine per il fratello di lei.

I regali

E poi gioielli bracciali e anelli da 10mila e da 65mila euro, orologi di lusso - come quattro Rolex, due dei quali da più di 76mila euro - borse griffate, ma anche la caparra per l’acquisto di un appartamento in piazza del Parlamento. Insomma, un tenore che ha fatto dilapidare un patrimonio e ha mandato sul lastrico il principe innamorato.

La difesa della modella

La Procura contesta all’imputata l’aggravante di avere procurato alla persona offesa un danno patrimoniale di rilevante entità. La donna deve rispondere anche di autoriciclaggio, per avere "impiegato, sostituito, trasferito in attività economiche e imprenditoriali il denaro e i beni» ottenuti tramite il delitto di circonvenzione di incapace, in modo da ostacolare concretamente l’identificazione della loro provenienza delittuoso". Ma secondo gli avvocati Vincenzo Comi e Fabio Lattanzi, che difendono la Yashenko, "attraverso il dibattimento verrà fuori la verità diuna vicenda totalmente priva di rilevanza penale, nella quale l’elemento della capacità di intendere e volere del principe si potrà finalmente chiarire attraverso una seria e imparziale valutazione scientifica alla quale saràcostrettoasottoporsi,enoncome avvenuto fino ad oggi tramite consulenze della parte querelante e della Procura. Il contraddittorio dimostrerà l’estraneità della signora alle gravi e infamanti accuse che purtroppo già, senza alcuna sentenza, lehanno rovinato la vita e hanno trasformato una povera vittima maltrattata in un pervicace carnefice, proprio mentre a livello sociale si intende rafforzare la tutela delle donne".