Banche: il Tribunale smonta la segnalazione di sofferenza

Avv. M. Sances

Fisco e Dintorni

La recente ordinanza del Tribunale di Lecce ha ordinato la cancellazione di una segnalazione di sofferenza bancaria e chiarito quando essa è illegittima. Abbiamo chiesto all’Avv. Matteo Sances come tutelarci al meglio.

Un sospiro di sollievo per un'imprenditrice salentina ma anche un campanello d'allarme assordante per l'intero sistema bancario italiano. Con l'ordinanza del 28 maggio scorso, il Tribunale di Lecce ha dichiarato illegittima una segnalazione di "sofferenza" alla Centrale Rischi della Banca d'Italia inflitta da un istituto bancario senza valide motivazioni (si veda ordinanza su www.studiolegalesances.it – sez. Documenti).

Una decisione che non solo ripristina la dignità finanziaria dell'imprenditrice ma solleva interrogativi cruciali sulla trasparenza e la correttezza delle procedure bancarie. Per comprendere meglio la questione abbiamo chiesto chiarimenti all’Avv. Matteo Sances che ha assistito l’imprenditrice.

Ma andiamo con ordine. Lo scorso gennaio l'imprenditrice, la cui identità è stata tutelata, si è vista negare un finanziamento essenziale per la sua attività. Il motivo? Una segnalazione di sofferenza bancaria effettuata da un istituto bancario all'insaputa della diretta interessata. Un'ombra inaspettata che, di fatto, ha tagliato le gambe alla sua impresa estromettendola dal vitale accesso al credito.

Il Tribunale, dopo attenta valutazione, ha emesso un provvedimento inequivocabile il 28 maggio, ordinando l'immediata cancellazione della segnalazione di sofferenza. Non solo: ha condannato l'istituto bancario a rifondere oltre 2.000 euro di spese legali.

La motivazione del Tribunale è cristallina poiché sancisce che la banca "...ha rinnovato la segnalazione in sofferenza del credito... senza, tuttavia, dapprima dare prova di avere verificato l'effettiva sussistenza in capo al debitore di una situazione patrimoniale deficitaria, caratterizzata da una grave e non transitoria difficoltà economica equiparabile ad una condizione di insolvenza".

In altre parole, spiega l’Avv. SancesLa banca prima di procedere con la segnalazione deve dimostrare di aver verificato l’intera situazione della correntista e deve provare che si tratta di una situazione di difficoltà grave e non momentanea”.

Continua l’Avv. Sances: "Le imprese non possono rischiare di essere escluse dal credito in modo arbitrario. È evidente che qualcosa non ha funzionato nel sistema. Per questo motivo, insieme a varie associazioni di consumatori e imprese, come Movimento Consumatori e PIN, stiamo elaborando una proposta concreta da sottoporre alla Banca d'Italia. D’altronde, in un periodo economico così delicato, segnalazioni di sofferenze bancarie errate possono portare alla morte delle imprese”.

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