Pd, rumor choc: le inchieste (Sala e Ricci) puntano ad azzoppare Schlein, perdente contro Meloni. I poteri forti vogliono un modello Draghi (e Ursula)
Che cosa dicono le voci raccolte in Parlamento... Inside
Da Milano a Pesaro, tutto accade per caso?
Due indizi fanno una prova. Ovviamente il famoso detto popolare non ha alcun valore legale, ma fa riflettere. Soprattutto al Nazareno. Prima la bufera giudiziaria su Milano e sul sindaco Giuseppe Sala, che resta in piedi con molti se e diversi ma (le elezioni comunali nel capoluogo meneghino dovrebbero tenersi nel 2027, quindi sono lontanissime, ma l'inchiesta va avanti e colpi di scena non sono esclusi) poi il terremoto sull'ex sindaco di Pesaro Matteo Ricci, candidato di Elly Schlein e soprattutto del Centrosinistra alle elezioni regionali nelle Marche per cercare di strappare la regione al Centrodestra, ora guidata dal meloniano Francesco Acquaroli. Senza contare anche il caso giudiziario di Torino.
Solo illazioni che si fanno alla Buvette della Camera, per carità, nessuna prova, ma qualcuno comincia a pensare che i cosiddetti 'poteri forti', che certo non amano il governo guidato da Giorgia Meloni e con dentro la Lega di Matteo Salvini, anti-Europa e per certi versi anti-Ucraina, non vedano nemmeno di buon occhio l'opposizione attuale. O, quantomeno, il fatto che l'alternativa alla maggioranza attuale sia incarnata dalla segretaria del Partito Democratico, considerata troppo a sinistra e troppo critica nei confronti dell'establishment di Bruxelles.
E così, sempre tra i corridoi di Montecitorio e di Palazzo Madama, qualcuno inizia a pensare (e a credere) che le iniziative giudiziarie di questi giorni contro esponenti Dem, o comunque vicini al principale partito di opposizione, da Sala a Ricci, non accadano a caso. "Nulla avviene per caso in politica", spiega un vecchio parlamentare di stampo democristiano. E il pensiero corre subito a Giuseppe Conte che ha chiesto un chiarimento a Ricci, candidato nelle Marche, visto che il Movimento 5 Stelle ha deciso di sostenerlo avendo in cambio il candidato Governatore in Campania, quasi certamente l'ex presidente della Camera Roberto Fico.
Ma ora tutto torna in alto mare perché i pentastellati fanno delle mani pulite una questione prioritaria mettendo così a rischio l'alleanza, non solo nelle Marche ma anche nelle altre regioni chiamate al voto. E così, sempre ragionando come fanno i parlamentari di fantapolitica tra un caffè e una sigaretta (per chi ancora si ostina a fumare), qualcuno ipotizza che dietro ci sia un progetto - mandante ignoto o forse non esiste nemmeno - per indebolire Schlein. Obiettivo rafforzare Meloni e il suo governo? No, sbagliato.
Obiettivo evitare che sia la leader Dem a scontrarsi (perdendo quasi sicuramente) alle prossime elezioni politiche con la premier. I poteri forti, leggi mercati finanziari e Unione europea, forse - è il sospetto di qualcuno tanto a sinistra che a destra - preferirebbero uno sbocco alla Mario Draghi ovvero un presidente del Consiglio di "garanzia", che piacerebbe molto al Quirinale, per l'Ue e che non sia troppo "autonomo" e "sovranista", come ad esempio sul Golden Power che ha stoppato UniCredit nell'Ops su Banco Bpm.
Fantapolitica? Può darsi. Ma questi sono i ragionamenti che si fanno in Parlamento. Una soluzione centrista che piacerebbe alle tante minoranze del Pd, da Dario Franceschini al padre dell'Ulivo Romano Prodi, e a una fetta di Centrodestra com Forza Italia e soprattutto ai figli di Silvio Berlusconi. Che proprio in Europa, e in particolare in Germania, hanno uno dei loro core business principali. E se vogliono far scendere in campo uno di loro, Pier Silvio (come lui stesso non ha escluso), certo non tifano Meloni. Ma semmai, appunto, una soluzione tipo maggioranza Ursula. Ovvero alla Draghi.
Leggi anche/ Guerra Israele, svolta storica della Francia. Macron riconosce lo stato di Palestina. Furia di Netanyahu, Hamas appalude - Affaritaliani.it